Perché le note sono sette, di Giovanni Albini

Tutta la musica in poche pagine: PERCHÉ LE NOTE SONO SETTE

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È il titolo del libro proposto da Giovanni Albini teorico della musica ha approntato: un piccolo testo per spiegare Perché le note sono sette

Il testo, dall’apparenza modesta, esprime buoni concetti, importanti sia per lo studente come per il professionista.

L’introduzione riassume quanto sia antica la musica, le sue espressioni articolate in soli sette suoni basilari, con cui si possono esprimere moltissime emozioni, attraverso la sensibilità, prima dei compositori, successivamente degli esecutori.

I suoni così ordinati sono stati impostati sin da Pitagora due millenni e mezzo circa or sono, quando s’innesta per la prima volta una riflessione sugli elementi della musica, com’è riportato a pagina 11; un poco dopo si legge: la scuola pitagorica era un culto i cui insegnamenti erano trasmessi oralmente.

La musica ha rapporti molto stretti con la matematica, aggiungerei anche con la fisica, un’intuizione del filosofo di Samo, dedotta con l’ascoltare casualmente i colpi di martello battuti da un fabbro, ora gravi, ora acuti: da qui il nome delle altezze, conosciute tecnicamente come gli intervalli, otto note nel cui contesto sono incluse le note raggruppate nell’ottava, da DO a DO.

Lo stesso argomento lo coglie Luca Pacioli, amico di Leonardo, il quale nel De Divina Proportione riprende l’intreccio tra matematica e musica, entrambe hanno delle regole certe, sottolinea: … l’arte non deve rivaleggiare con la scienza: ha di meglio da fare, come si legge alla pagina 27.

Il testo, approntato nel 2021 dalla Società Europea di Edizioni S.p.A. – Il Giornale, è adatto a musicisti, reperibile nelle edicole a € 3,50 più il prezzo de Il Giorno.

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 Franco Montaldo