Dalle stelle alle stalle per il Governatore di New York
Chi d’inpeachment ferisce, d’inpeachment………., ovvero: Dalle stelle alle stalle per il Governatore di New York
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Fino a un mese fa il democratico Andy Cuomo, governatore di New York dal 2011 (rieletto nel 2014 e nel 2018), dopo essere stato uno dei campioni della contestazione al Presidente Repubblicano Donald Trump sopratutto nei confronti della gestione della crisi sanitaria del Covid-19, sembrava destinato a concludere trionfalmente il suo terzo mandato di Governatore dello Stato di New York (eguagliando così il record del padre, Mario Cuomo) per avviarsi a ricevere la nomina a Procuratore Generale degli Stati Uniti da parte del del Presidente Joe Biden. Ma, nel giro di poche settimane, mentre quasi si dissolveva nell’opinione pubblica americana il tentativo (abbastanza ingenuo per la verita’) dei “democrats” di chiudere definitivamente la carriera politica dello sconfitto Presidente Trump con una ridicola richiesta d’inpeachment, ecco che, d’improvviso, proprio lui, il campione dell’anti-trumpismo si trova sul banco degli accusati, posto di fronte al bivio: dimissioni o inpeachment.
Cosa e’ successo? Lo scorso febbraio un’inchiesta del New York Post svela un rallentamento nel conteggio dei decessi di ospiti delle case di riposo dello Stato di New York. La notizia fa venire alla luce un rapporto del Procuratore Generale di New York, Letitia James, che accusa l’Amministrazione di aver omesso fino al 50% di decessi nelle strutture per anziani. In risposta a tali accuse, Melissa de Rosa, braccio destro di Cuomo aveva giudicato l’accaduto come un modo per non fornire assist all’amministrazione Trump, allora in forte polemica contro le politiche del Governatore newyorkese.
Ma alcune rivelazioni di un altro quotidiano, il New York Times smentiscono questa tesi difensiva, pubblicando le dichiarazioni di almeno sei collaboratori di Cuomo, secondo i quali i dati corretti inviati dal Dipartimento della Salute dello Stato, furono modificati dallo staff del Governatore in modo che evidenziassero soltanto i decessi avvenuti nelle strutture e non anche quelli relativi agli anziani trasferiti in ospedale. Un modo per evitare attacchi politici anche in relazione a un provvedimento dello stesso Governatore del 25 marzo che autorizzava la degenza di pazienti covid dimessi dalle strutture ospedaliere nelle case di riposo.
Un atto di vanita’, mentre si preparava a scrivere il suo libro “American Crisis”? Un ingenuo tentativo per non perdere la faccia e la fama piu’ che un tentativo di difendersi dagli attacchi del Presidente Trump? O un vero e proprio tentativo di “allegerire” la responsabilita’ dei gestori delle case di riposo, suoi grandi finanziatori?
In ogni caso una brutta storia di per se’, che, terminata l’euforia per la vittoria di Joe Biden alle Presidenziali, ha risvegliato e compattato il fronte degli oppositori interni del Governatore. E proprio, mentre le rivelazioni del New York Times, riaccendevano i riflettori sui conteggi “taroccati” dei decessi per Covid-19 nelle strutture per anziani, ecco che cominciano ad arrivare le pubbliche denuncie di “comportamenti inadeguati” del Governatore da parte di almeno sei ex collaboratrici. Certo che quello dei “comportamenti inadeguati” sul posto di lavoro deve essere proprio un vizio tipico dei “democrats” americani come ci ricorda il caso della stagista Monica Lewisky nella Stanza Ovale e Bill Clinton.
Ma se allora il Presidente Clinton si salvo’, anche per il perdono – e il sostegno- della moglie Hilary, oggi la posizione del Governatore di New York, che fino a sei mesi fa sembrava lanciato a una possibile candidatura alle Presidenziali del 2024, si fa sempre piu’ critica. Le rivelazioni sulle molestie sessuali (da battute inappropriate a inviti piu’ o meno espliciti a veri e propri toccamenti) inflitte alle sue collaboratrici lo hanno trasformato “da paladino della lotta alla pandemia a predatore sessuale”, ed hanno mobilitato un vasto fronte all’interno del Partito democratico, dal Sindaco di New York Bill De Blasio (suo storico avversario), alla giovane deputata, la pasionaria Alexandra Ocosio-Cortez al Presidente della Commissione Giustzia del Congresso Jerry Nadler, che chiedono insistentemente a Andy Cuomo di “fare un passo indietro” a numerosi Congressisti Democratici e a 59 legislatori dello Stato, secondo i quali “il Governatore ha perso la fiducia del pubblico e questo lo rende di fatto inefficace in un momento di bisogno” Dalle stelle alle stalle, un brutto inizio di 2021 per il figlio di Mario Cuomo da astro brillante del firmamento democratico a taroccatore di dati ufficiali e predatore sessuale. Sic transit gloria mundi!
Aldo Rovito