Progetto Bike Trail Therapy: si parte!

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Nei giorni scorsi, con la presentazione ufficiale nel cortile del Palazzo Comunale di Alessandria, ha ufficialmente preso il via il progetto Bike Trail Therapy.

Alla presenza degli Assessori Giovanni Barosini (lavori pubblici) e Piervittorio Ciccaglioni (sport e tempo libero), del Disability Manager Paola Testa e di Giuseppe Massara, presidente AVIS Comunale Alessandria, Carmelo Scalzo, istrionico ideatore di questo progetto di inclusione sociale, ha spiegato ed illustrato le finalità di questa importante iniziativa solidale.

Avevamo già parlato lo scorso anno con Carmelo che ci aveva raccontato il suo progetto che all’epoca era in embrione. Ora siamo al via ufficiale e noi della redazione ci facciamo spiegare meglio, ovviamente incuriositi.

Carmelo, ci spieghi nei dettagli le finalità di questo bel progetto solidale?

Bike Trail Therapy nasce da uno sviluppo di un’idea basata sul far combaciare quello che per me è un hobby, una passione, cioè la bicicletta, i viaggi in bici ed i trail che sono sempre stati una grande valvola di sfogo, con la solidarietà. Questo è stato il primo ingrediente che ha fatto scatenare diversi miei progetti ciclistici passati tra cui l’ultimo che è appunto il Bike Trail Therapy. Parlandone con il mio amico Gianluca Pagella ha preso vita questo progetto basato su di una cargo-bike. Da lì si è passati alla ricerca del tipo di cargo più adatto e idoneo al trasporto di persone anche con un certo tipo di disabilità. Abbiamo trovato questo tipo di kit giusto per la nostra esigenza. Un kit abbastanza economico, una grande versatilità, idoneo al trasporto persone (addirittura fino a 80 kg), e soprattutto adattabile a ogni tipo di bici anche senza particolari conoscenze meccaniche. Abbiamo scoperto, nel nostro percorso formativo, che i ragazzi che soffrono della sindrome dell’autismo spesso non possono andare in bici con le loro famiglie perché non hanno un mezzo dedicato. Ovvero, ci sono già dei mezzi particolari in base alle diverse problematiche, più o meno gravi, ma non sono accessibili a tutti, soprattutto in termini di costi. 

Io ho preso un attestato tramite l’AIAS. Ho appena concluso la parte del percorso formativo e ora cominciamo a presentare il progetto alle famiglie. Faremo conoscere come primo approccio la bici, magari anche alcuni pezzi della bici stessa, ci avviciniamo e poi potremo portare i ragazzi a fare una terapia, fare magari un giretto intorno al luogo dove fanno la terapia stessa, per cercare di donare loro un po’ di spensieratezza ed un sorriso. Se riusciremo in questo intento, saremo forse più sorridenti noi di loro ed avremo centrato a pieno il nostro obiettivo. Quando poi il ragazzo ci conoscerà per bene e svilupperà una certa fiducia nei nostri confronti, allora potremo fare diverse gite ed escursioni anche con le famiglie e rendere ancora più inclusivo il nostro progetto. Piano piano, è tutto un divenire. 

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Hai già idea di quando si comincerà?

Dal prossimo mese noi iniziamo. A fine giugno, tramite l’AIAS incominceremo gli incontri con le famiglie, poi faremo i primi approcci con i ragazzi dopodiché si parte. Devo ringraziare anche l’AVIS di Alessandria per il supporto e l’aiuto. A tutti i ragazzi partecipanti alla terapia oltre ad una maglietta dedicata al progetto, verrà consegnata una medaglia ricordo, con una celebrazione molto carina e toccante. Una cosa stupenda, che non mi aspettavo. 

Carmelo, in bocca al lupo per questo tuo importante progetto, la redazione di alessandria24.com sarà ben lieta di divulgare l’inizio ed il calendario del programma.

(Foto Carmelo Scalzo)

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