Gelindo diventa opera lirica: la “prima” il 17 settembre
“Gelindo in opera”: la prima mondiale a settembre ad Alessandria
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La «Divota Comedia» con Gelindo – uno dei simboli della tradizione alessandrina e piemontese – diventa un’opera lirica. Sarà rappresentata in prima mondiale ad Alessandria il prossimo 17 settembre, con replica il giorno successivo, al ‘Teatro Alessandrino’ di via Verdi.
Con una orchestra di 40 elementi, 15 cantanti lirici per le parti principali e una presenza in scena di oltre 50 interpreti, la rappresentazione si avvale del patrocinio del Comune di Alessandria e vede la collaborazione della Regione Piemonte – Assessorato alla Cultura e al Turismo – insieme alla Fondazione Piemonte dal Vivo, che hanno deciso di sostenere un progetto ambizioso e con importanti ricadute territoriali.
Il progetto partecipa anche ad un bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria rivolto alla promozione degli eventi musicali sul territorio e, fra i principali Soggetti che hanno colto la rilevanza del progetto e ne sostengono la realizzazione, vi è AMAG Alessandria che conferma la propria attenzione al fattivo sostegno della Comunità cittadina.
L’autore dell’opera è Aldo Brizzi: nato ad Alessandria nel 1960, il maestro Brizzi studia al Conservatorio “Antonio Vivaldi” e poi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Si laurea a Bologna con lode, perfeziona gli studi sulla direzione d’orchestra. Compositore e direttore d’orchestra, sviluppa una prestigiosa carriera internazionale che lo conduce, come direttore d’orchestra, in Germania, Brasile, Francia, Portogallo, Italia, per citare alcuni dei diversi Paesi in cui si è esibito. Le sue opere liriche sono rappresentate nei principali teatri internazionali e, direttore di festival musicali, collabora altresì con autori prestigiosi vantando un’importante discografia. Da alcuni anni è ritornato a vivere in Alessandria.
Il motivo ispiratore che ha condotto alla scrittura dell’opera – riprendendo un’idea felice che ebbe il compianto Umberto Eco in un colloquio con il maestro Brizzi – è la trasposizione melodrammatica della sacra rappresentazione di origine medievale così cara al Piemonte che, nella versione in prosa, viene rappresentata ogni anno dai Frati francescani cappuccini di Alessandria.
Tutto in quest’opera parla della tradizione alessandrina e piemontese in quanto la figura di Gelindo connota tutto il Piemonte: ancora oggi, oltre ad Alessandria, questa figura viene rappresentata nel Roero, nel Verbano, nel Biellese.
Promotore della prima in Alessandria è l’associazione «Gelindo in Opera» presieduta da Peo Luparia che raccoglie persone legate alla tradizione di Gelindo. Fra i soci, Fabio Bellinaso attuale interprete di
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Gelindo nella rappresentazione natalizia del Teatro San Francesco di Alessandria. Nadia Biancato, Alfredo Canobbio, Giuliana Cellerino, Vittorio Alberto Ferrari, Walter Giacchero sono i componenti del Consiglio direttivo dell’associazione, mentre la produzione esecutiva è affidata alla società «Lirica Tamagno» di Torino, specializzata in rappresentazioni liriche.
Dopo le due rappresentazioni alessandrine, Gelindo sarà rappresentata in altre realtà della provincia di Alessandria, della Regione Piemonte e quindi in un tour mondiale in Francia, Argentina, Brasile.
L’opera si avvale di una regista di fama internazionale, Cornelia Geiser, della direzione musicale dell’autore e di alcuni cantanti principali che si sono esibiti come protagonisti sui più famosi palcoscenici mondiali.
Il maestro Brizzi, attento ad offrire una opportunità ai più meritevoli, ha organizzato un bando per le audizioni, che si chiude il prossimo 21 luglio, per assegnare le diverse parti dell’opera. Le audizioni finali si terranno in Alessandria ad inizio agosto 2021 e, a questo riguardo, la rilevanza artistica e il successo dell’iniziativa si stanno già dimostrando considerando l’elevato numero di iscrizioni già pervenute non solo dall’Italia, ma anche da Germania, Spagna, Austria, Polonia, Inghilterra, Croazia, Ucraina, Macedonia e Olanda.
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«Un progetto di valenza culturale, turistica e sociale per la città di Alessandria – commenta l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – con questo evento porteremo fuori dai nostri confini regionali i contenuti della tradizione piemontese, valorizzando la cultura locale. Allo stesso tempo sarà un motore di ripartenza economica e turistica per tutto il territorio e per le maestranze coinvolte. Un atto necessario in un momento in cui la battaglia contro la pandemia non è ancora conclusa».
«Quando l’associazione ‘Gelindo in Opera’ mi ha presentato l’idea di quest’opera – sottolinea il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco – uno degli aspetti che da subito mi hanno colpito è stata la scelta di individuare proprio Alessandria quale sede della prima mondiale della rappresentazione il prossimo settembre. La nostra Città deve essere orgogliosa di tale scelta che, ancora una volta, ci offre l’opportunità di aprire la nostra realtà e le nostre eccellenze al mondo. Se poi si considerano, per un verso, i contenuti peculiari di questa opera lirica e, per altro verso, lo stretto legame tra il compositore e Alessandria si comprende ancora meglio il riverbero di attenzione e la enorme valenza artistico-culturale che unisce la nostra Città a questa rappresentazione: prima tappa di un tour internazionale che non ho dubbi sarà di grande successo e contribuirà a “far parlare” bene di Alessandria, delle sue radici storico-culturali, religioso-popolari, linguistico-tradizionali nonché delle sue eccellenze in campo compositivo, musicale e artistico in senso lato».
«Per Alessandria – dice l’assessore alle Manifestazioni ed Eventi, Cherima Fteita – l’opera che viene rappresentata il 17 settembre costituisce un fiore all’occhiello che si inserisce a pieno titolo e contribuisce a valorizzare e confermare il nostro impegno quotidiano. Un’azione che complessivamente la nostra Amministrazione porta avanti nell’ambito della promozione e offerta di eventi artistici di prim’ordine per offrire a un pubblico sempre più vasto, attento e differenziato occasioni di grande valenza culturale. Non va poi sottaciuta la centralità del ‘bel canto’ nella storia artistica del Paese e dello stesso nostro territorio locale e, sotto questo aspetto, la proposta di un’opera lirica, per di più così legata alle radici culturali alessandrine, costituisce di per sé la garanzia del prestigio e della rilevanza di questo progetto a cui Alessandria guarda con interesse e a cui, nell’accogliere i cantanti, i musicisti e lo staff internazionale coinvolto nella produzione, non farà certo mancare il proprio entusiastico sostegno».
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«Mi ricordo – dichiara il maestro, Aldo Brizzi – che fin da bambino, ogni anno, i nonni o i genitori mi portavano al teatro San Francesco, per assistere alla ‘Divòta Cumédia‘. E le battute, le gag, la businà, in casa venivano ripetute a memoria, durante tutto il periodo delle feste natalizie. Fin da ragazzo ho avuto nell’animo di trasformare questa pièce di teatro comico e spirituale in un’opera, per poter mettere a fuoco questo modo speciale dell‘essere alessandrino rivisto attraverso la musica e il canto lirico e poter, al tempo stesso, portare questo nostro umorismo al di là della nostra provincia e del nostro dialetto».
«Ci auguriamo che la ripresa in presenza dello spettacolo dal vivo possa essere per tutti i cittadini una iniezione di fiducia – aggiunge il direttore di Piemonte Dal Vivo, Matteo Negrin – oltre che l’inizio di una ripartenza economica e culturale. Ci auguriamo che questo ambizioso progetto possa, da un lato, entusiasmare il pubblico che ha dovuto pazientemente sopportare l’assenza di spettacoli dal vivo in questo ultimo anno; dall’altro essere volano per le eccellenze piemontesi e per un genere che è sempre stato orgoglio e vanto per il nostro paese».
«Gelindo e la ‘Divota Comedia’ – commenta il presidente AMAG, Paolo Arrobbio – rappresentano un significativo tassello della cultura alessandrina, e dell’identità della città. Come testimonia anche il maestro Brizzi, alessandrino doc, quest’opera dialettale, tradizionalmente messa in scena al teatro di San Francesco, fa parte del dna di chi è nato o cresciuto ad Alessandria. Per questo il Gruppo AMAG, con le sue forti radici in questo territorio, ha deciso di sostenere con convinzione il progetto, ambizioso e innovativo, di trasformare Gelindo in opera lirica. L’obiettivo è non solo la doppia rappresentazione cittadina di settembre al Teatro Alessandrino, ma un vero e proprio tour prima su scala provinciale e regionale, e poi in altre parti d’Italia, e del mondo. Gli alessandrini, come è emerso anche nei giorni scorsi allo stadio di Wembley nel corso della finale degli Europei di calcio, sono ovunque, e sapranno certamente fare con orgoglio da ambasciatori ad un’opera lirica che racconta l’alessandrinità nella sua essenza più profonda. La “Divota Comedia“ era straordinariamente apprezzata anche da un alessandrino eccellente come il Professor Umberto Eco, e Gelindo è una maschera teatrale che, attraverso il dialetto, racconta storie e stati d’animo universali».
«La proposta di Gelindo in Opera – afferma il Presidente del Conservatorio Vivaldi, Renato Balduzzi – non può che essere valutata positivamente, per almeno tre ragioni. In primo luogo, Alessandria ha un’antica vocazione per l’opera lirica che le travagliate vicende del Teatro Marini hanno purtroppo gravemente compromessa, senza che appaia all’orizzonte una via d’uscita. La proposta del maestro Brizzi apporta dunque una luce di speranza in un settore che ne ha molto bisogno. In secondo luogo, il collegamento con la rappresentazione del Gelindo aggiunge un elemento di interesse: per noi alessandrini Gelindo non è una semplice tradizione, ma è una delle principali forme di valorizzazione di un’identità che non esclude nessuno, ma include tutti, secondo la logica del Natale e dell’Incarnazione. In terzo luogo, in una città e in una provincia che vantano un’istituzione apprezzata e riconosciuta a livello nazionale e internazionale come il Conservatorio Vivaldi, le proposte che intendono portare sul territorio qualificati momenti di cultura musicale ricevono il plauso del mondo del Conservatorio e la disponibilità a collaborare per la loro migliore riuscita».
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