CIT, nessuna bocciatura al piano

NOVI LIGURE – In merito al confuso, erroneo e strumentale articolo apparso su un blog locale in merito alla Nota di riscontro Autorità Regolazione Trasporti alla lettera del Comune di Novi Ligure del 19 maggio 2021 sulla vicenda CIT trasporti, lo stupore di fronte a tanta insipienza è davvero enorme.

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Questo è il sintetico commento dell’Assessore alle società partecipate dott. Maurizio Delfino, che lunedì prossimo in Consiglio comunale spiegherà tecnicamente la questione, anche per chi non sa o non vuole leggere la documentazione di riferimento.

Innanzitutto devo evidenziare che il vero “male” del CIT deriva dal fatto che molti parlano senza approfondire le questioni, causando danno al CIT, al Comune, alla collettività e manifestando preoccupanti segnali di autolesionismo. Inoltre mi preme evidenziare che il piano di risanamento cui si riferisce l’Autorità di Regolazione Trasporti è quello che ha presentato la precedente amministrazione nel 2018, dimenticando, guarda caso di mandarlo alla stessa Autorità di regolazione dei Trasporti e alla Corte dei Conti, come invece avrebbe dovuto fare. Quel piano tra l’altro era supportato dai pareri tecnici favorevoli, anche se la precedente amministrazione ha omesso – fatto gravissimo – di far precedere l’approvazione del piano in assemblea dei soci alla necessaria approvazione del Consiglio comunale, in spregio al senso istituzionale che ogni amministratore dovrebbe possedere. Quel piano è stato poi aggiornato il 21 ottobre 2020, prevedendo la soluzione “C) Sopravvivenza in perdita” che non aveva i caratteri di un effettivo piano di risanamento, non per nulla era limitato al 30.06.2021, ma solo quello di una soluzione ponte, per giungere alla prevista conversione del CIT in società mista. Le soluzioni per il rilancio del CIT erano demandate al piano industriale dell’operatore economico selezionato come socio operativo. Occorre poi ricordate che l’Autority sui trasporti non ha formalmente adottato alcuna bocciatura del piano e del suo correttivo. Nella nota citata, ART si limita a evidenziare che “l’esercizio delle competenze di cui alla norma richiamata non può che essere subordinato all‘acquisizione di un Piano di risanamento adeguatamente formulato e comunque redatto in conformità a consolidate prassi aziendali e contabili”.