Il Progetto Depurare 2.0 entra nella fase operativa: a Cantalupo il prototipo sperimentale

ALESSANDRIA – Il progetto Depurare 2.0, Disinfezione e Purificazione Acque Reflue, finanziato con i fondi Por Fesr della Regione Piemonte – che vede AMAG Reti Idriche come capofila, impegnata in prima linea nella messa a punto di un sistema innovativo di trattamento delle acque reflue prima della loro immissione nei corpi idrici – è entrato nella fase della realizzazione del prototipo sperimentale.

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Il prototipo verrà installato presso il depuratore di Cantalupo e consentirà di mettere in sequenza quattro diverse metodologie “verdi” per sanificare i reflui nel processo di depurazione. Attualmente è già posizionata la vasca che ospiterà le microalghe, la prima metodologia della sequenza.

Alla realizzazione del prototipo – che terminerà nel febbraio nel prossimo anno – seguirà la fase di analisi e di verifica che validerà i risultati di questa innovativa tecnica di depurazione.

 Sono partner del progetto le società Tea Sistemi di Torre Pellice e 3i Group di Alessandria, mentre l’Università del Piemonte Orientale-DISIT, l’Università di Padova e l’Università di Torino partecipano in qualità di consulenti scientifici.

Il progetto Depurare 2.0 entra dunque nel vivo e svilupperà le attività di sperimentazione fino al novembre del 2022, in un regime di cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti, impegnati, ognuno per le proprie competenze, in un percorso di sinergia e complementarità.

Il valore totale del progetto ammonta a 630mila euro, di cui 252mila gestiti da AMAG Reti Idriche.

Le metodologie “verdi” la cui efficacia sarà sperimentata dal progetto sono:

  • phyco-depurazione con microalghe
  • impiego di zeoliti e nanospugne
  • soluzioni elettrochimicamente attivate, con la finalità di sostituire il cloro, un disinfettate molto diffuso ma nocivo per l’ambiente se utilizzato massicciamente, con metodi a basso impatto ambientale.

Questi metodi, combinati tra loro, saranno applicati in scala sperimentale e preindustriale presso gli impianti di AMAG Reti Idriche.

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Verrà inoltre costruita una vasca con tubi eutettici a cambiamento di fase per essiccare i fanghi e ottimizzarne il recupero e lo smaltimento.

Commenta Paolo Arrobbio, Presidente del Gruppo AMAG: “AMAG Reti Idriche non solo offre ad una vasta comunità un servizio idrico integrato di sempre maggior qualità, ma mostra ampia attenzione ai temi dell’innovazione e della ricerca, con l’obiettivo di migliorare costantemente l’efficienza delle prestazioni e di diminuire l’impatto ambientale. Il progetto Depurare 2.0 si muove esattamente in questa prospettiva, e ringrazio i tecnici di AMAG Reti Idriche, che si stanno impegnando a fondo in questi mesi, consapevoli di quanto un miglioramento delle metodologie di disinfezione e purificazione delle acque reflue potrà essere determinante anche nell’ambito dei progetti a cui il Gruppo AMAG sta lavorando per i prossimi anni, in un’ottica di economia circolare, ecosostenibile e che sempre più deve essere sviluppata nel rispetto del territorio”.

Alfonso Conte, Amministratore Unico di AMAG Reti Idriche, entra negli aspetti più tecnici di Depurare 2.0: “Oltre all’impiego di tecnologie innovative di depurazione quali le microalghe, le zeoliti e le nanospugne, le soluzioni elettrochimicamente attivate ECA – spiega – necessitano unicamente di acqua, sale da cucina e corrente elettrica per produrre anolita (disinfettante) e catolita (detergente). L’anolita è capace di distruggere batteri, spore, virus, muffe, lieviti, funghi e alghe, biofilm, microrganismi patogeni, virali e fungini, come l’Escherichia coli. Non danneggia l’ambiente e agisce in modo estremamente rapido anche se diluito in acqua o nebulizzato nell’aria. L’anolita può costituire una valida alternativa alla clorazione senza effetti dannosi per l’ambiente”.

Non meno rilevante l’aspetto del trattamento dei fanghi: “I fanghi – conclude Conte – sono una risorsa da recuperare e non scarto da smaltire. La quantità residua di azoto e fosforo, insieme a molti micronutrienti nei fanghi di depurazione è considerata promettente per l’industria in svariati ambiti (compendio in natura, uso cosmetico, uso alimentare) e poiché lo smaltimento dei fanghi ha un costo elevato (attualmente 137 euro/ton), trovare soluzioni efficaci su questo fronte potrà portare benefici significativi, sia sul piano economico che della diminuzione dell’impatto ambientale”.

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