Coldiretti Alessandria: giornata della terra, perso in 25 anni il 28% dei campi coltivati. Invertire subito tendenza
Alessandria – Nello spazio di 25 anni, praticamente una sola generazione, l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che garantiscono la sicurezza ambientale e alimentare in un momento storico segnato dai pesanti effetti della guerra in Ucraina sulle forniture alimentari con l’impennata dei prezzi.
Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata mondiale della terra che si celebra oggi.
Prioritario sensibilizzare, a partire da quelli che saranno i consumatori di domani, l’ambiente e la salvaguardia del pianeta, fondamentale per la vita e per le produzioni alimentari: così, questa mattina, nell’orto didattico della scuola dell’infanzia e della primaria “A. Morbelli” di Alessandria, nell’ambito del progetto di Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti, alunni e insegnanti sono stati coinvolti nella piantumazione di cento piantine di insalata lattuga offerte dall’azienda orticola “Pastorino” di Rivalta Bormida.
Un bel segnale in un paese come l’Italia dove la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione con la copertura artificiale di suolo coltivato che ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo e la perdita di oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli in un decennio.
La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo.
Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.
L’Italia è obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, nel sottolineare l’importanza di “intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, dai bacini di accumulo dell’acqua alle nuove tecnologie”.
La sparizione di terra fertile non pesa, infatti, solo sugli approvvigionamenti alimentari: dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime.
Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici con quasi 6 eventi estremi al giorno nell’ultimo anno tra precipitazioni violente e lunghi periodi di siccità nella Penisola dove oggi il 91,3% dei comuni è a rischio idrogeologico, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra.
“Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del Pnrr ma occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità, per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni, che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, innovativa ed ecosostenibile tutelando il paesaggio agrario italiano”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
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