Aldo Rovito: “Volti nuovi per Alessandria!”
Aldo Rovito è stato per anni uno dei protagonisti della vita politico amministrativa di Alessandria.
Esponente della destra cittadina, per diverse legislature consigliere comunale, è stato comunque sempre rispettato e considerato, sia dagli alleati che dagli “avversari”, personalità competente e interessata solo al bene della città.
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Da tempo vive lontano da Alessandria, ma non per questo si disinteressa ai problemi della sua “patria di adozione”, dove spesso e volentieri gli capita di ritornare.
Proprio in occasione di una di queste visite, lo abbiamo invitato ad una chiacchierata, anche in vista delle elezioni amministrative di giugno.
Aldo, come trovi la città? Trovi dei cambiamenti significativi?
Purtroppo da quando sono andato via (2014) ogni volta che ritorno per un breve soggiorno trovo Alessandria meno pulita, meno viva; da’ l’impressione di una città in via di estinzione. Neanche la promozione della squadra di calcio in Serie B, purtroppo durata lo spazio di un solo campionato, ha portato a qualche cambiamento. Non basta la passione dei tifosi, che c’e’ ed e’ l’unico aspetto positivo che continua a permeare Alessandria, ma occorre che chi guida la citta’ dia un impulso nuovo per valorizzare quel poco (che non e’ poco!) che la Città possiede.
All’estero conoscono qualche eccellenza alessandrina?
L’unico nome alessandrino che all’estero e’ ancora conosciuto e’ “Borsalino”, ma non mi sembra che si faccia qualcosa per promuovere la citta’, sfruttando il “Museo del Cappello”, così come poco si fa per richiamare visitatori al sito di Marengo. Basterebbero queste due eccellenze per convogliare visitatori in citta’ anche dall’estero. Ci sono più di 7.000 alessandrini che vivono all’estero che potrebbero trasformarsi in ambasciatori di Alessandria e dell’alessandrinita’, se solo l’amministrazione comunale pensasse di sfruttare questa possibilità.
La cultura può rappresentare un tema di impegno e sviluppo per la città?
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Senz’altro. Senza cultura non c’e’ avvenire; non e’ vero che con la cultura non si campa, anzi e’ dimostrato che per ogni euro investito nella cultura, ne ritornano due di beneficio per il territorio. Occorre però un impegno continuo, con pochi progetti, ma che si ripetano nel tempo, in modo da diventare appuntamenti fissi, di richiamo almeno regionale.
Sono sicuro che segui sempre le vicende politiche della nostra città. Sicuramente conosci qualcuno dei candidati alle prossime elezioni amministrative!
Anche se vivo lontano e non svolgo piu’ attivita’ politica (dal 2018 non ho piu’ tessere di partito), seguo con interesse la politica italiana ed anche le vicende alessandrine. Il mio cuore batte sempre a destra, per cui non posso che compiacermi del fatto che a questo appuntamento la coalizione di centrodestra si presenti unita in Alessandria. In particolare mi fa enormemente piacere che il simbolo della Fiamma Tricolore continui ad essere presente nel simbolo di Fratelli d’Italia: vuol dire che quanto fatto da me e da quelli della mia generazione non e’ stato fatto invano. C’è una eredità che abbiamo raccolto e trasmesso alle nuove generazioni, che sono sicuro sapranno metterla a frutto. Ovviamente conosco qualcuno dei candidati alle prossime elezioni amministrative, anzi ne conosco molti: a tutti, indipendentemente dalla lista in cui si presentano auguro il miglior risultato, con l’invito però a tutti di far prevalere l’amore per la Citta’ agli interessi di partito o personali
Per chi voteresti qualora fossi in Alessandria il 12 giugno?
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Per la mia storia non potrei che votare per Fratelli d’Italia, anche perché mi sembra che il partito della Meloni abbia messo insieme una bella squadra di candidati e se dovessi indicare una preferenza, pur sapendo di scontentare vecchie amicizie, darei una preferenza a una candidata giovane, che ho incontrato a un banchetto, una imprenditrice, una mamma, grintosa e determinata quanto basta: Vanessa Bucolo. La presenza di un volto nuovo in Consiglio Comunale potrà fare la differenza per una Alessandria che voglia invertire quello che sembra l’avvio verso un ineluttabile declino.