Fauna selvatica: Confagricoltura Alessandria accoglie con favore iniziativa del MITE per affrontare emergenza PSA

Alessandria – Confagricoltura Alessandria accoglie con favore l’intenzione del ministero della Transizione Ecologica di presentare, in sede di Conferenza Stato-Regioni, una proposta per affrontare la questione della Peste Suina Africana e della presenza diffusa del cinghiale.
Un’iniziativa doverosa, quella assunta dal MITE, che finalmente affronta un tema annoso – se ne dibatte da oltre venti anni – che è quello rappresentato dalla eccessiva presenza di cinghiali sul territorio italiano.
“Gli interventi di contenimento devono avere come obiettivo il ripristino di un rapporto equilibrato ed ambientalmente compatibile di questo selvatico con l’ambiente e con le attività produttive, a tutela delle altre specie, delle produzioni agricole e dell’incolumità delle persone. Il mondo scientifico, da tempo, segnala che le popolazioni di cinghiali sono fuori controllo e che una carenza di interventi non è più giustificabile” commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.
Il ritrovamento di cinghiali affetti da Peste Suina Africana in Piemonte, Liguria e Lazio è un ulteriore elemento di preoccupazione e si aggiunge ai numerosi episodi che rendono necessari interventi decisivi e non palliativi. Le previsioni normative in discussione vanno in quel senso e Confagricoltura auspica un largo consenso ed una conseguente ed efficace attuazione, in controtendenza rispetto al passato.
“La gravità della situazione è tale che ulteriori ritardi nella messa in atto delle azioni necessarie non sarebbero accettabili” dichiara Brondelli.
Le Regioni avranno un ruolo decisivo. Confagricoltura Alessandria auspica pertanto che tale iniziativa possa avere presto attuazione e sosterrà le scelte del ministro Roberto Cingolani, che dovranno andare nella direzione di contenere i danni alle coltivazioni da parte della fauna selvatica agli agricoltori, in un momento molto particolare in cui viene chiesto all’agricoltura italiana di aumentare le produzioni per un rafforzamento della food security.

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