Coldiretti Alessandria: “Maltempo: frutta e cereali, in alcune zone perso sino al 100% del raccolto”

Alessandria – “Con il passare delle ore, com’era prevedibile, sale il conto dei danni provocati dalla grandinata che ha devastato seminativi, frutteti e vigneti in provincia di Alessandria. Dopo la peste dei cinghiali e l’impennata dei costi legati alle materie prime, le conseguenze dell’ondata di maltempo dei giorni scorsi hanno inferto un altro duro colpo alle nostre aziende. Condividiamo la richiesta del sindaco di Tortona, Federico Chiodi, di richiedere lo stato di calamità”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, al termine del sopralluogo ad Avolasca, in frazione Mereta, nel Tortonese, una delle aree più colpite, all’azienda biologica di Luca Canevaro. Siamo nei Colli Tortonesi, in una realtà di circa 100 ettari che ha radici profonde, fatte di crescita e di tradizioni, dal vino ai seminativi, alle erbe officinali: non c’è molto da commentare, basta guardarsi attorno. Il passaggio della grandine è ben visibile ovunque, in pochi minuti è stato completamente compromesso tutto il raccolto, un lavoro di mesi.
“Vento e grandine a macchia di leopardo, in alcuni punti le perdite del raccolto arrivano anche al 100% – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Si tratta dell’ultima spallata del clima impazzito in una primavera caratterizzata da forte siccità. Il risultato sono pesanti danni alle coltivazioni con la perdita di un intero anno di lavoro, conseguenza dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi che fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
In un 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate, nonostante le ultime precipitazioni, il livello del Po è sceso al Ponte della Becca  -3,1 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto. Una situazione in realtà rappresentativa dell’intero bacino idrografico nazionale con l’emergenza acqua che si estende dal nord al centro e al sud Italia. Con l’innalzamento delle temperature manca, infatti, l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese.
Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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