Coronavirus, il commercio si sdoppia

L’associazione dei commercianti provinciale, aperta per fornire a tutte le aziende (sia quelle per le quali il Dpcm ha stabilito la sospensione che quelle che sono chiamate a fornire i servizi essenziali) informazioni e assistenza in questo momento difficile e impronosticabile, commenta la situazione nel primo giorno di vigenza del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

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I commercianti del nostro territorio, come sempre, stanno facendo e faranno con grande senso di responsabilità la loro parte – commenta il presidente Ascom Confcommercio provinciale Vittorio Ferrari per raggiungere l’obiettivo primario ed unico in questo momento: fermare la corsa del virus Covid-19. In queste ore di grandi cambiamenti e grande preoccupazione la nostra categoria ha dato, ancora una volta, prova di grande responsabilità e di alto senso civico in due modi, entrambi lodevoli: c’è chi ha compreso e accettato con grande senso civico le disposizioni di chiusura obbligatoria, a volte anche anticipandole con sofferte ma opportune chiusure volontarie, per cercare con ogni mezzo, anche col sacrificio dei propri interessi aziendali, di combattere insieme alle Istituzioni e a tutti i cittadini, il diffondersi di questo virus, e chi dall’altro, con alto spirito di servizio, ha accettato di restare aperto, anche a discapito di legittime preoccupazioni individuali, se la propria attività rientra in uno di quei servizi essenziali cui la comunità territoriale non può fare a meno. Un doppio ruolo, quello del commercio, ben rappresentato dalla campagna di comunicazione di Confcommercio: il commercio si sdoppia”.

“Tutto questo – aggiunge il direttore provinciale Alice Pedrazzi – ci rende orgogliosi dei nostri associati e di poter rappresentare un settore che da sempre sa mostrare grande senso di responsabilità verso la propria comunità di appartenenza e, in questo caso, verso l’intero Paese”.

“Ora però – concludono il presidente ed il direttore della Confcommercio alessandrina – è tempo che le Istituzioni mostrino di avere anche un’altra priorità, che deve venire immediatamente dopo il fermare il virus: trattare l’emergenza economica come quella sanitaria, con la stessa straordinarietà di provvedimenti e la stessa tempestività. Servono adesso urgenti ed indifferibili provvedimenti di aiuto e sostegno alle imprese, soprattutto le più piccole, soprattutto quelle del commercio e del turismo che più di ogni altra categoria sono colpite da questa emergenza. Serve con urgenza che sia immediatamente stabilito lo stop a qualsiasi scadenza fiscale e previdenziale prevista per i prossimi 3 mesi, incluse le rate delle rottamazioni, serve che sia prevista una moratoria, di almeno 12 mesi, per tutti i mutui ed i finanziamenti di imprese e famiglie e occorre che siano varate immediatamente misure indispensabili quali la Cassa Integrazione in Deroga anche per le aziende con meno di 5 dipendenti”.

“Sono misure essenziali, di sopravvivenza – concludono dall’Ascom alessandrina –. Le risposte sono fondamentali, ma lo sono anche i tempi. Se risposte giuste arrivassero fuori tempo massimo, sarebbero comunque sbagliate perché inefficaci. Abbiamo bisogno delle misure a sostegno del piccolo commercio e del turismo. E ne abbiamo bisogno ora. E per ora si intende oggi. Le aziende devono sapere che in questa battaglia non sono sole e che quando tutto questo sarà finito potranno avere la forza di tornare ad alzare la propria serranda, così come facevano sino ad una settimana fa. La battaglia delle piccole e medie aziende è una battaglia che deve essere di tutto il Paese, così come quella essenziale e prioritaria contro il Covid-19”.

Di seguito le misure più urgenti che la Confcommercio di Alessandria ha richiesto a sostegno delle imprese rappresentate:

INTERVENTI PRIORITARI:

  • cassa integrazione per tutte le imprese, anche per quelle con meno di 5 dipendenti
  • stop alle scadenze fiscali, contributive e previdenziali dei prossimi 3 mesi
  • moratoria di 12 mesi per tutti i mutui ed i finanziamenti in essere alla data del 20 febbraio 2020

ALTRI INTERVENTI ESSENZIALI:

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  1. Dichiarazione dello stato di calamità per tutta Italia e per tutti i settori e conseguente estensione a tutto il Paese dei provvedimenti a sostegno delle zone rosse
  2. Proroga dei versamenti dei tributi locali per tutti i territori e tutte le categorie
  3. Stanziamenti per l’assegnazione di contributi straordinari per il sostegno delle imprese
  4. Agevolazioni per favorire la liquidità delle imprese e moratoria per le prossime scadenze delle rate su finanziamenti e leasing
  5. Sospensione pagamenti Irpef, Inps e Inail
6. Sostegno al reddito per i lavoratori autonomi e i professionisti
  6. Misure per consentire ai genitori di fronteggiare la chiusura prolungata delle scuole
  7. Fondo di integrazione salariale e cassa in deroga anche per le Micro e Piccole Imprese del terziario (MPI)
  8. Abolire i limiti introdotti dalla Legge Finanziaria del 30 dicembre 2019 per l’accesso e/o la permanenza nel regime fiscale (“forfetario”) e ripristinare i requisiti precedenti
  9. Promozione nazionale e internazionale del Brand Italia

LE ALTRE RICHIESTE DI CONFCOMMERCIO NAZIONALE AL GOVERNO

  • Credito d’imposta per perdita significativa di fatturato
    Per le aziende che presentano evidenza contrattuale di mancato guadagno in relazione ai recessi anticipati per giusta causa o per contrazione degli ordinativi con evidenti effetti sul magazzino, al fine di evitare anticipazioni d’imposta in situazione di grave crisi di liquidità, è opportuno introdurre un particolare credito d’imposta riguardante la compatibilità degli aiuti di stato in caso di calamità naturali ed eventi eccezionali.
  • Riduzione degli acconti fiscali
    E’ opportuno, data la generalizzata crisi di liquidità finanziaria delle imprese e dei lavoratori autonomi dovuta alla contrazione dei ricavi ed alle stringenti misure di contenimento del contagio da “Coronavirus”, prevedere una consistente riduzione delle rate di acconto dell’IRPEF e delle relative addizionali, dell’IRES e dell’IRAP dovute per il periodo d’imposta in corso, al fine di non esporre tali soggetti al rischio di un omesso o non corretto versamento delle imposte dovute.
  • Proroga della “lotteria degli scontrini”
    Sarebbe opportuno non gravare le imprese di ulteriori adempimenti e costi. La “lotteria degli scontrini” – il cui avvio è previsto a partire dal prossimo 1° luglio – potrebbe presentare una serie di criticità operative – un esempio significativo sono i pubblici esercizi – oltre a gravare le medesime imprese di ulteriori costi dovuti all’adeguamento tecnico dei Registratori Telematici. Sarebbe auspicabile prevedere una proroga dell’entrata in vigore della lotteria al 1° gennaio 2021.
  • Cedolare secca sulle locazioni commerciali
    Sarebbe opportuno introdurre a regime la cedolare secca sulle locazioni degli immobili ad uso commerciale. Tale intervento potrebbe rappresentare un primo tassello per risolvere l’annoso problema della desertificazione commerciale dei centri urbani e dei centri storici. Naturalmente a condizione che tale misura agevolativa sia finalizzata, non solo alla riduzione del prelievo fiscale a carico del locatore dell’immobile, ma anche alla riduzione dei canoni di locazione corrisposti dal conduttore.
  • Tax free shopping
    Per cercare di rilanciare lo “shopping tourism”, si potrebbe prevedere il dimezzamento della soglia di accesso al “tax free shopping”, attualmente prevista a 154,95 euro. Un simile intervento contribuirebbe, da un lato, ad attrarre più turisti amanti del “made in Italy” e, dall’altro, ad agevolare i consumatori e ampliare la platea degli operatori commerciali, limitata oggi quasi esclusivamente a quelli del lusso, supportando anche un’ampia fetta del commercio tradizionale.