Salire su un treno in Piemonte e ritrovarsi nel terzo (o quarto) mondo.
Per provare le avventure e le disavventure di un viaggio nella parte meno civilizzata del mondo, mica bisogna andare molto lontano: basta prendere un treno delle FFSS in un caldo pomeriggio di Luglio, in partenza da Torino verso Genova. Mi è capitato oggi. Ma la mia, più che una lamentela, è un’esortazione, ovvero di prendere il treno solo se davvero non avete altra alternativa! Non sono certo nuovo all’utilizzo del treno come mezzo di trasporto, da e per Torino, ho fatto per anni il pendolare, razza di esseri umani duri e rotti a tutte le esperienze. Ma sinceramente pensavo / speravo che ora la situazione sui treni fosse migliorata…ma non è così, anzi!
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Prima di tutto la questione della mascherina…bisogna metterla per legge, per la carità, non sarà colpa delle FFSS, tuttavia io, sarò un po’ scemo, non riesco a capire perchè al cinema al ristorante a teatro allo stadio e così via, non vi sia obbligo, ma su un treno dove magari l’altro passeggero sta quattro sedili più in là, vi sia un obbligo tale per cui si fanno annunci estremamente minacciosi, tipo che chi non la indossa verrà consegnato alla Polizia Ferroviaria e fatto scendere alla prima fermata…
Ma vabbè, indossiamo la mascherina…ma…ma se quando, poi, si sale su un bel treno nel pieno di un caldo pomeriggio di luglio e sul treno l’aria condizionata non funziona, allora tenere la mascherina è quasi impossibile, perchè, letteralmente, manca il respiro! Mi è capitato oggi…un caldo spaventoso e in carrozza, ovviamente nessuno aveva la mascherina, non perché non si volesse mettere: perché non si poteva tenere, salvo soffocamento! Dai finestrini – quelli che si aprono solo un poco, in alto, avete presente – aria calda. Poi arriva la solerte conduttrice, che naturalmente si scandalizza: “Ma come nessuno ha la mascherina!!??” – tutti la guardiamo tra l’attonito e l’infuriato…intervengo io, perchè ero il più anziano nella carrozza (sob) e le dico, ma senza alcuna aggressività: “Guardi che non la teniamo perchè qui è un caldo terribile, si fatica a respirare anche senza mascherina, con la mascherina è impossibile!”
Ma lei, che forse solo in quel momento si rende conto dell’afa, non è che dica una semplice frase civile tipo: “scusate, ho dimenticato di accenderla” oppure “scusate, non funziona, ora chiudo la carrozza“…no, ci dice molto bruscamente che nella carrozza dopo l’aria condizionata di certo funziona, di spostarci…va bene, spostiamoci…e andiamo alla ricerca di un minimo di fresco…la carrozza dopo: calda…quella dopo ancora: calda…ed ecco infine l’oasi nel deserto: un po’ di fresco! Finalmente! Che però in pieno luglio su 4 carrozze l’aria condizionata funzioni solo su una delle 4 trovo sia semplicemente uno scandalo che grida vendetta…
Poi sentiamo in TV il politico di turno che dice con grande convinzione “L’Italia è un grande paese”…beh, io vorrei invitarlo, ma senza strombazzamenti, scorta e codazzo di giornalisti, a farsi qualche viaggetto su un treno di pendolari in questo bel Piemonte, un pomeriggio di Luglio…si accorgerebbe che sui treni FS l’Italia NON è affatto un grande paese! Magari potrebbe farlo un inviato del Presidente della Regione Piemonte, la quale, per quanto è a mia conoscenza, sovvenziona in parte i treni dei pendolari…o sbaglio?
E poi la vicenda che vi sto narrando fedelmente finisce comunque male: sul treno mi assopisco un poco, poi mi sveglio tra Asti ed Alessandria (dove sono sceso) e mi accorgo che anche in quella carrozza faceva caldissimo…l’aria condizionata aveva cessato di funzionare pure li…ho mormorato un amaro augurio per i poveracci che dovevano proseguire per Genova e sono sceso…
E non auguro a nessuno di dover prendere un treno da terzo, forse quarto o quinto mondo, fate voi, in questo civile ed evoluto Piemonte, in Luglio…
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