Coronavirus, Alberto Cirio: “Se oggi il Governo non firma misure più restrittive lo faccio io”
AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – “L’ordinanza è pronta – precisa il presidente Cirio – e prevede misure per l’attività all’aria aperta, la mobilità delle persone, le modalità per fare la spesa e i mercati. Non l’ho ancora firmata perché, sentito il ministro Boccia, sappiamo che è una decisione che già oggi potrebbe arrivare centralmente dal Governo e uniforme per tutta Italia. Ma nel caso non fosse così sono pronto a renderla immediatamente esecutiva”.
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Una decisione unanime quella del Presidente della regione insieme ai presidenti delle province ed ai sindaci dei comuni capoluogo. Le misure attuali non bastano e da questo weekend ci saranno misure di contenimento più restrittive
PIEMONTE – Il Governatore del Piemonte Alberto Cirio è pronto a bloccare totalmente la sua regione pur di fermare il coronavirus. E dalle colonne di Repubblica dice che “Ho avvertito il premier che condividevo le la necessità, del collega lombardo Fontana, di imporre ancora più restrizioni per convincere le persone a restare a casa. Abbiamo troppe immagini di gruppi di persone a spasso o nei parchi: molte seguono le restrizioni, ma altri no. Ed è pericoloso. Se oggi non ci sarà un provvedimento nazionale, io sono pronto a firmare l’ordinanza per il Piemonte”.
Una stretta che bloccherebbe anche le attività fisiche all’aperto, come gli allenamenti dei runner che, in questi giorni, sono spuntati come funghi. Vietato anche l’utilizzo della bicicletta se non per fare la spesa o andare al lavoro.
Si potrà uscire di casa solo per lavoro, per fare la spesa, per situazioni di emergenza o per accudire anziani ammalati. Tutto il resto si rimanderà a dopo l’emergenza.
Il Premier, però, stando alle indiscrezioni che provengono da Palazzo Chigi, avrebbe già pronto il decreto. Le misure attuali verrebbero prorogate tutte fino al primo maggio. Oltre allo stop alle attività sportive conterrebbe anche quelle limitazioni che Piemonte e Lombardia chiedono da giorni. Limitazioni spiegate ieri dal Governatore della Lombardia Attilio Fontana. “Vanno fermate le attività produttive e il trasporto pubblico – ha detto Fontana in conferenza stampa –, troppa gente esce ancora di casa. Ho spiegato al premier che bisogna chiudere studi professionali e uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili, fermare i cantieri e attuare un’ulteriore limitazione delle attività commerciali”. Ciò comporterebbe anche il fermare le fabbriche che non partecipano alla filiera dei beni e dei servizi essenziali.
Il picco dei contagi è ancora lontano e bisogna urgentemente fare qualcosa ma, soprattutto, bisogna stare a casa.