L’INPS, il bonus di 600 euro e Luciano Vangone: storia della più grande violazione di privacy al mondo
ROMA – Sembrerebbe la più grande violazione di dati sensibili al mondo quella avvenuta sulla piattaforma online dell’INPS nella giornata di oggi. E c’è da chiedersi come sia potuto accadere che un sito web a cui si accede solamente tramite PIN, SPID o CNS sia andato in errore in questo modo.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Dalla mezzanotte di oggi, infatti, è stato aperto il modulo online per richiedere il contributo di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia. Milioni di italiani si sono subito buttati sul sito facendo credere al server di essere sotto un attacco DDos.
Un attacco che, però, potrebbe anche essere avvenuto.”Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker“,afferma il presidente INPS Tridico dopo il tilt del sito.
Il sistema è andato in tilt e da questa mattina chi accedeva trovava le pagine personali di ignari cittadini italiani. Il più gettonato era il Sig. Luciano Vangone. La cosa assai grave è che chi accedeva trovava i dati sensibili degli utenti e non i propri.
Si preannuncia, quindi, per l’ente una gigantesca class action per violazione della privacy.