Il kickboxer novese Mirko Cherubin ci racconta la vita da atleta nella Fase 1
NOVI LIGURE – La Fase 1 per l’emergenza sanitaria legata al coronavirus è stata difficile per tutti gli italiani. C’è, però, una categoria di persone che hanno patito le chiusure più di tutti gli altri. È il caso degli atleti agonisti. Ne abbiamo parlato con il kickboxer Mirko Cherubin, atleta del Team Petrosyan Academy Arquata del Maestro Vittorio Gaione.
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“Ero sotto combattimento – ci racconta il kickboxer – e stavamo dando il massimo per iniziare gli incontri. Poi, però, abbiamo visto il vuoto completo per colpa di questo maledetto virus che ci ha tolto tutto in un attimo. Ritrovarsi a gestire la propria mente nonostante tutte le mancanze è stata una prova molto dura però, adesso, voglio vedere chi non vuole tornare nelle palestre. La nostra testa rimane quella degli atleti. Ho retto la fase più dura, quella che mi ha fatto maturare di più giorno per giorno”.
Nonostante le palestre fossero chiuse, il kickboxer si è allenato come poteva facendo di necessità virtù ed ora è pronto per tornare a combattere durante una gara vera.
“Non vedo l’ora di ricominciare e portare sul ring tutti i miei sacrifici di questo periodo – conclude Cherubin -. In questo periodo è venuta fuori la nostra forza, quella di un guerriero che vuole sopravvivere in mezzo alla guerra. Se un guerriero combatte, un atleta si allena sempre. Anche senza palestre”.