Il monumento a Pietro Gallinotti a Solero: la scultura sonora
La piazza principale di Solero ospita un singolare monumento dedicato ad uno dei maggiori liutai, ovvero costruttori di strumenti ad arco o pizzicati. La severa critica lo ha collocato fra i maggiori personaggi alessandrini appartenenti al mondo delle sette note.
Il nome di questo grande solerino è ben conosciuto nella sfera della grande musica, la più colta: un suo figlio, il cui lavoro d’estrema precisione, ha portato il nome della nostra terra nel mondo nella più elevata espressione dell’arte dei suoni, attraverso l’indistinguibile voce delle chitarre, uscite dalle sue sapienti mani.
Il comune di Solero è stato riconoscente a quest’uomo capace di tanta perizia, ha indetto concerti, pubblicato libri per dar risalto alla bravura di quel falegname ritornato nel suo Paese con tanti buoni propositi, ed è riuscito nel difficile intento.
I suoi compaesani hanno collocato, nella piazza principale, una chitarra in metallo la quale, oltre rimembrare il loro conterraneo produce un suono molto simile a quello dello strumento, le cui dimensioni sono poco discoranti dall’esemplare autentico, in più ha una buona cassa armonica, come si denota tastandola con la nocca d’un dito; inoltre, se si pizzicano le corde, si può udire una bell’armonia d’insieme.
Gianni Pagano, il creatore di quest’opera d’arte, ha voluto donare il monumento a Solero, un regalo ben gradito alla comunità.
L’opera dell’artista non è certo di poco conto. Anzi, ha impresso ad una lastra di metallo un suono armonioso, morbido, simile a quello della tavola in abete del trentino, seppure il timbro sia piuttosto debole per elementi fisici, differenti dai due materiali.
Chi ha conosciuto Pietro Gallinotti, anche solo un momento, ha avuto l’impressione di essere in contatto con un uomo paziente, il quale ha donato al legno una voce con un’abilità straordinaria, fuori dal comune.
Scrivere sulla sua persona è sempre commovente, una rilevante emozione nel ricordare la sua innata serenità, espressa in ogni piega del suo volto aperto, confidenziale, legato alla musica, un discorso inesauribile, rispecchia il suo mestiere formato in decenni, appreso con amore, forse inconsciamente.
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Franco Montaldo