Alessandria: non abbiamo bisogno di certi consigli

Sono molto più attrezzato del sindaco Abonante.
Non c’è partita. Ho anche un pugnale orientale a lama ricurva perché quando la giungla avanza, come in zona piscina comunale,  non sai mai  a cosa puoi trovarti davanti.
Per tanto che faccia, però, la mia attrezzatura è insufficiente. Sono un cittadino colpevole, lo ammetto.
Non ho strumenti per riparare l’asfalto che, dopo ogni inverno, si sgretola sia sui marciapiedi che nella carreggiata di fronte al cancello.
Mi manca anche la motosega che possa permettermi di sgominare la giungla che sta crescendo indisturbata intorno ai cassonetti della raccolta differenziata.
Nulla anche contro le barriere architettoniche: i marciapiedi impediscono l’accesso alle carrozzine ad ogni angolo, incrocio o svolta.
Devo ammettere che sono impotente anche contro i laghi che si formano contro il marciapiede quando piove troppo e i tombini non raccolgono più, ma intanto quando torna il sole si asciugano da soli.
La trovata del primo cittadino è geniale: la città è troppo grande, i soldi non bastano, quindi noi non facciamo niente, pensateci voi ma pagate lautamente il servizio. E’ la resa completa e assoluta al non fare.
Peccato che il problema più grosso non sia davanti alle abitazioni dei privati (io come tanti altri privati cittadini non ho certo aspettato l’ illuminato intervento del sindaco per pulire davanti a casa mia) ma nelle zone di proprietà pubblica.
Non sarebbe male fare, ogni tanto, un giro per la città (e soprattutto nei sobborghi)  per rendersi conto dello stato di abbandono.
Meno parole sui social, tanto tempo in più per pensare a come risolvere i problemi di Alessandria.

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Nelle foto di alessandria24 la zona del ponte Tiziano e della Piscina Comunale di Alessandria