Nuovo scalo di Alessandria, passo in avanti. A giorni la firma tra Uirnet e Rfi
ALESSANDRIA – Prende finalmente forma e sostanza l’ambizioso progetto del nuovo scalo ferroviario di Alessandria, al servizio delle merci che transitano da Genova e dal Mediterraneo e sono dirette ai mercati del cuore dell’Europa, che sarà pronto entro il 2021. Nei prossimi giorni, inoltre, Uirnet (la società pubblica cui fa capo il piano logistico nazionale) e Rfi (Rete ferroviaria italiana; gruppo Fs) firmeranno l’accordo di collaborazione per la progettazione dello scalo piemontese, mettendo a fuoco tutti i particolari tecnici e finanziari dell’intervento che la società ha sposato in pieno.
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È quanto emerso dal primo incontro operativo del Comitato di guida strategica (Steering Committee) organizzato in videoconferenza da Uirnet che ha visto riuniti tutti i protagonisti pubblici piemontesi e liguri, il ministero, Rfi, le Prefetture di Alessandria e Genova, la Fondazione Slala (Sistema logistico del nord ovest d’Italia). Al termine è stato messo a punto il cronoprogramma del progetto del nuovo centro merci di Alessandria Smistamento cui sono state assegnate risorse per due milioni di euro. Entro dieci mesi sarà pronto il progetto di fattibilità economica, entro dodici mesi quello di fattibilità tecnico economica ed entro diciotto mesi sarà pronto il progetto definitivo. All’incontro era presente Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, anche in qualità di rappresentante per Slala all’interno del Comitato che comprende le rappresentanze di Rfi, Comune di Alessandria, Prefettura di Alessandria, Prefettura di Genova, Uirnet, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Porto di Genova, Slala, Direzione Generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture, il Commissario Straordinario per la ricostruzione per indirizzare le scelte progettuali.
«Gli obiettivi strategici condivisi, la disponibilità finanziaria, insieme allo studio del modello su cui lavorare, sono i passaggi indispensabili per rilevare tutte le esigenze delle parti coinvolte» dicono Enrico Maria Pujia, direttore generale della Direzione Generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie, Christian Colaneri della Direzione Commerciale ed Esercizio Rete, e Giulia Costagli, responsabile del Centro Studi e Progetti Innovativi. In vista dello sviluppo della logistica alessandrina deve essere elaborato un progetto «solido e credibile». Per questo Rfi è pronta «a dare un supporto tecnico e logistico per Alessandria e per il polo portuale ligure con la precisa definizione delle funzioni».
«Siamo di fronte a una accelerazione in grado di fare rivivere un’area sottoutilizzata, ma che ha una valenza strategica enorme per il Piemonte e la Liguria. Questa è un’idea – afferma Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria – che ho sempre sostenuto in modo convinto fin dalla campagna elettorale. Ci ho sempre creduto e ho lavorato per creare le reti con Genova e con Torino, abbiamo rilanciato Slala e siamo arrivati alla logica conclusione: Alessandria è in grado di tornare a essere uno snodo ferroviario al servizio di un’area vasta che coinvolge il Piemonte e la Liguria». Alessandria ha sostenuto il processo «in modo convinto», lavorando in una prospettiva per dare «un futuro al territorio, in particolare in questa fase di emergenza che richiede risposte certe sul fronte dell’economia e del sostegno all’occupazione. Siamo particolarmente soddisfatti per la partecipazione della Regione Piemonte e di Rfi, società è pronta per il prossimo passo, nel rispetto dell’analisi dei costi e benefici del progetto in vista del tavolo tecnico dove tutto viene condiviso in vista del progetto definitivo».
Il nuovo scalo alessandrino sarà al servizio di un territorio ampio, all’interno del quale, come rileva Cesare Rossini, presidente della Fondazione Slala (che coordina tutte le iniziative sul territorio), «sarà fondamentale il coinvolgimento di Tortona con il sistema dell’area di Rivalta Scrivia che non è certo antagonista con Alessandria, ma anzi rappresenta un valore aggiunto sul piano dell’integrazione dei servizi».
Marco Gabusi assicura che la Regione Piemonte è pronta «ad agevolare il lavoro» e intende agire «su tutti i livelli di rappresentanza per raccogliere un consenso generale che non è solo politico, ma generale perché siamo di fronte un progetto dal grande valore economico e che coinvolge tutto il Piemonte. Oltre ai due milioni per questa prima fase progettuale, serviranno altre risorse e per questo la Regione è pronta attivarsi per reperirle», puntando anche al coinvolgimento dei privati, perché il progetto «ha finalità di ampio respiro e deve supportare un territorio impegnato a superare le problematiche legate al lavoro e all’occupazione. Gli uffici tecnici regionali sono disponibili per ad assistere tutti i soggetti coinvolti in questa importante fase».
Rodolfo De Dominicis, presidente di Uirnet, pone l’accento sul lavoro corale e sulla presenza delle Prefetture di Alessandria e Genova che svolgeranno una attività preziosa e fondamentale rispetto al protocollo legalità e alle necessarie garanzie che dovranno essere inserite nel progetto in coincidenza con l’analisi economico finanziaria.
«Profonda soddisfazione» viene espressa dall’Autorità portuale (con Laura Ghio, dirigente del Servizio Pianificazione e Lavoro Portuale) e dal Comune di Genova (con Ugo Ballerini, Sub Commissario ricostruzione del viadotto Polcevera) con la prima che parla di un impegno specifico per una attenta valutazione dei costi – benefici rispetto alla gestione dell’intervento all’interno della zona logistica semplificata, mentre dal fronte comunale non si nasconde l’entusiasmo «per la ripresa di un progetto, quello del retroporto di Alessandria, avviato anni fa e purtroppo non concretizzato».
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Parole di apprezzamento arrivano anche da Paolo Ponta, vicario del Prefetto di Alessandria, che sta seguendo «con soddisfazione il progetto che farà rivivere un’area strategica non solo per Alessandria, ma per tutto il territorio provinciale». La Prefettura alessandrina, come quella di Genova, è a disposizione per lavorare in stretto rapporto con tutte le parti per la stesura del protocollo legalità.