Credere nel territorio per combatterne la fragilità: lo scopo ed il senso della Protezione Civile di Casal Cermelli, ora con una nuova auto e una nuova sede.

Quando Antonella Cermelli, Sindaco di Casal Cermelli, mi ha contattato per chiedermi di presenziare, sabato scorso, alla cerimonia di inaugurazione della sede della Protezione Civile del paese, con tanto di acquisizione del nuovo mezzo di locomozione – una Panda 4×4 – per i suoi addetti, non è che sia rimasto folgorato dall’entusiasmo…un momento, fatemi spiegare: per questa festa della Protezione Civile di Casal Cermelli, tanto di cappello ed infinite congratulazioni, ché io credo moltissimo nella forza del volontariato e nella capacità che gli esseri umani di buona volontà possano fare del bene, e tanto, per tutta una comunità. No, il problema, che rimugino tra me e poi l’ho anche esternato a lei, è che io sono un giornalista culturale, un giornalista di narrazione, che racconta un concerto, una mostra d’arte, la presentazione di un libro…semplicemente non credo di essere all’altezza della situazione…Vabbè, ma ad Antonella, e a Casal Cermelli, non posso dire di no. Perché Casal Cermelli è il paese di mio padre, di mia nonna (il nonno è morto prima che nascessi, non l’ho quindi conosciuto), il luogo dove ho passato tanti e tanti indimenticabili momenti di tutti i secoli della mia infanzia. E che nell’ultimo anno son tornato a frequentare con gioia per via delle tante presentazioni di libri che ci organizzano. Si: una bella fetta della mia anima vive a Casal Cermelli.

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E poi, dai, non vi nascondo la mia immensa ammirazione per chi la fa davvero, Protezione Civile. Al di la di ogni possibile piaggeria, fatemi spiegare. Ve lo ricordate quell’allucinante febbraio di ormai parecchi anni fa, quando un gelo artico avvolse tutto il nord Italia e non solo, morivano di freddo le piante, gelava l’acqua nei tubi e le auto a gasolio senza additivo si fermavano sulle strade? Ebbene, nel tardo pomeriggio di un giorno in quel freddo da cani, mi telefona un amico, Natalino, della Protezione Civile di Solero. Mi chiede se lo posso portare alla zona industriale di Alessandria a recuperare un grosso camion…Perché, sai – mi spiega – con questo gelo inaspettato in tutta la Provincia scarseggia il sale, quello che si sparge sulle strade, e io mi sono dato disponibile per andarlo a recuperare… – gli garantisco subito il passaggio, e gli chiedo se lo va a recuperare a Genova…la sua risposta mi lascia allibito: No, a Bari…viaggerò tutta la notte, mentre caricano faccio un po’ di sonno, ché così domani sera sarò di ritorno con il sale di cui c’è bisogno… E allora, vogliamo immaginarlo, quest’uomo – che allora avrà avuto più o meno sessant’anni – che in una gelida notte d’inverno attraversa l’Italia, per poi riattraversarla il giorno dopo, senza guadagnarci sopra neppure un euro e senza che nessuno sappia mai quello che ha fatto, per andare a recuperare quel sale da spargere sulle strade della nostra Provincia. Quante persone avranno evitato un incidente grazie a lui? E come possiamo definirlo, quello che ha fatto? Eroismo? Ecco, io lo definirei proprio così: un eroe. E se qualcuno di voi ha una definizione migliore, me la faccia sapere. Ebbene, questo è la Protezione Civile. Quindi, come dire di no ad Antonella Cermelli e alla Protezione Civile di Casal Cermelli?

E allora proviamoci, a descrivere un bel pomeriggio di sole e di festa, perché questo è stato, sabato scorso, a Casal Cermelli. Noto la presenza di parecchi politici, che devo ammettere non mi aspettavo così abbondante. Noto che c’è parecchia gente, considerato che il Comune di Casal Cermelli conta circa un migliaio di anime, noto che ci sono donne e uomini che fanno Protezione Civile in tutt’altre località, tutti qui per portare amicizia e condivisione di un avvenimento non da poco, nell’ambito di una capillare presenza sul territorio di chi quel territorio – e i suoi abitanti – lo deve proteggere. Sulle loro schiene i nomi di paesi vicini e lontani, tutti uniti da quella caparbia volontà di fare concretamente qualcosa di utile per tutti. Poi, dopo aver respirato, per qualche minuto, in silenzio e con l’occhio della mia fedele macchina fotografica in azione, l’atmosfera della situazione, ho cercato le ragazze ed i ragazzi della Protezione Civile di Casal Cermelli, perché sono poi loro quelli che contano, quelli che dovranno rimboccarsi le maniche se e quando ce ne sarà occorrenza, quelli che salveranno e daranno conforto a chi ne avrà bisogno. Si percepisce assai bene il loro sentimento comune, che posso semplicemente definire di gioia… gioia per essere lì, per quello che stanno vivendo, per quella nuova splendente sede, per l’auto nuovissima ed infiocchettata che attende con pazienza qualcuno di loro alla guida. Ho parlato con loro, li ho fotografati, li ho osservati, li ho ammirati. Con qualcuno ho interagito un po’ di più, con altri di meno.

Ve li nominerò tutti, perché è giusto che sia così. Ma prima fatemi dire di Antonella Cermelli. Che era semplicemente raggiante! In tutte, dico, tutte le foto che ho scattato dove c’è anche lei, è sempre, sempre sorridente, di un sorriso incantevole, solare e luminosissimo: è evidentemente che qui non si tratta di un Sindaco che presiede un avvenimento, per quanto importante, del Comune che amministra, ma di una persona che ha fortissimamente voluto quello che ora sta inaugurando e festeggiando. E allora è raggiante quando consegna a tutti gli Attestati di Riconoscimento, emessi dalla Regione Piemonte, per l’opera prestata nel periodo pandemico, che speriamo di esserci lasciati per sempre alle spalle, lo è quando taglia il nastro all’ingresso della sede della Protezione Civile, lo è persino quando stringe la mano al parroco dopo che questi ha benedetto la Panda.

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Ed è raggiante anche durante i discorsi dei suoi colleghi politici: lo è assai giustamente, perché la loro stessa presenza è molto importante: è il riconoscimento, da parte di tutti loro, che quel piccolo tassello nella galassia della Protezione Civile che è il gruppo di Casal Cermelli, sia rilevante davvero. Ci sono l’Assessore Regionale Marco Protopapa, il Vice Presidente della Provincia, Matteo Gualco, il Consigliere Regionale Domenico Ravetti. Quest’ultimo accenna al tema della prevenzione, ma quello che gradisco è che tutti i loro discorsi siano decisamente assai brevi. Sono lì per testimoniare la presenza dei rispettivi Enti, per esprimere un sincero compiacimento per ciò che è stato realizzato. Apprezzo la loro discrezione e a questo punto anche la loro presenza, tutt’altro che superflua. Ma c’è anche, e è il suo discorso è stato, ovviamente, il più concreto fra i tanti, il Responsabile Provinciale della Protezione Civile Andrea Morchio, che ha segnalato, con una composta veemenza, le difficoltà, a volte difficili da affrontare, che si possono incastrare sulla strada di chi fa protezione civile…come la mancanza di coordinamento e organizzazione, che difficilmente si conciliano con l’efficacia dell’intervento sul territorio.

Io, però, nel frattempo, primo dopo e pure durante tutto questo, compresi i discorsi dei politici, converso un po’ con loro, le ragazze ed i ragazzi della Protezione Civile, li fotografo, cerco di metterli a loro agio. Purtroppo una delle ragazze, Barbara Scotti, non vuole assolutamente farsi fotografare, quindi non è presente in nessuna foto, e un po’ mi dispiace, perché anche nei suoi occhi leggo con evidenza l’orgoglio e la gioia di far parte di quel gruppo. In tutto sono 11, e fra loro c’è anche il Sindaco, ci mancherebbe.

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L’altra ragazza è Franca Buscaglia, e sapete che ho scoperto? Che, oltre ad essere molto simpatica, fa dei biscotti semplicemente squisiti, che ho potuto ampiamente gustare nel rinfresco che ha seguito l’inaugurazione. Poi ci sono Bruno e Marco, che entrambi di cognome fanno Sansebastiano, e Bruno, perdipiù, ha anche la responsabilità di essere il Coordinatore del gruppo, Massimo Merenda, Davide Zaglio e Gianantonio Piccione. E c’è Giuseppe Spagnuolo, che mi accompagna a visitare la sede, dopo che gli inauguranti l’hanno lasciata libera, e con le sue parole esprime un sincero orgoglio per quello che fanno, per quello che sono, in questa piccola realtà, le ragazze e i ragazzi della protezione Civile. Poi ci sono Giancarlo Oddone, Matteo Cermelli e Benito Perri, che quando lo fotografo sembra sempre un po’ intimidito, ma sorride sotto i baffi.

E poi dai, tutti fuori, intorno alla Panda, nuova fiammante, che è arrivata, mi spiegherà poi Antonella, grazie soprattutto alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria. E il parroco, don Elio Dresda, che la benedice, ed in tanti pensiamo e mormoriamo, come una preghiera: Speriamo che la benedizione serva a non farla mai utilizzare per gravi emergenze… e poi quel momento di commozione che sempre mi prende quando sento l’inno italiano…e mentre guardo Antonella schierata fra tutti i politici intervenuti e sono davvero felice per lei e per come sta riuscendo bene questa festa di inaugurazione, ripenso a quando facevo anche io protezione civile, ed ero in Garfagnana ed ero un militare di leva, quando la leva c’era ancora, e tutte quelle mattine che si alzava la bandiera e io ordinavo il presentat’arm e si ascoltava almeno un pezzo di inno, e tutte le volte lo stesso strano fibrillare dentro…

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E poi, la festa, con sfiziose tartine, biscotti e simili cose, innaffiate da un ottimo prosecco che mi versa una davvero felicissima Antonella, e io continuo a conversare con uno o con l’altro delle ragazze e dei ragazzi della Protezione Civile, che mi dicono di aver già avuto altre richieste di adesione per entrare nel gruppo, ma che è necessario fare prima un corso apposito, quindi bisognerà vedere come e quando verranno veramente a rimpolpare le fila dell’attuale gruppo.

Infine, mentre la festa lentamente si spegne, eccoci seduti nella sala operativa, con Antonella e qualche altro volontario. In una conversazione che assomiglia ad un’intervista, ma è molto meno formale, quindi è più che altro un’amichevole conversazione. E qui Antonella mi spiega di essere stata eletta Sindaco proprio a ridosso dell’alluvione del 2021, che ha fortemente colpito tutta questa zona fra Casal Cermelli e Ovada.

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Del resto Casal Cermelli è nella stessa valle di quel torrente, l’Orba, che passa da Ovada, Predosa, e così via, e che se fa danni li può fare in tutta quella lunga strada sino a qui, ed infatti la Protezione Civile locale dipende dal Comando di Ovada. E fu proprio riflettendo sui danni causati da quell’alluvione che Antonella e la sua Amministrazione capirono che è non solo utile, ma addirittura indispensabile, una Protezione Civile che possa funzionare egregiamente. Da qui la ricerca, quindi la ristrutturazione, all’uopo, di un edificio (una vecchia scuola ormai in disuso) che diventasse una sede che possa offrire rifugio ed ospitalità ad eventuali sfollati per alluvione o per altre calamità…e da qui la partecipazione a bandi e concorsi della Regione. Ma anche della Fondazione CRAL, ad esempio per ottenere i fondi per l’acquisto di un’auto, ovvero la fiammante Panda che oggi è stata benedetta, che possa consentire spostamenti rapidi ed efficaci sul territorio. Antonella mi parla e io la guardo, e mi rendo conto di quanto sia orgogliosa di tutto ciò che sono riusciti a fare in questi due anni…lei e non solo lei, perché tanto i Volontari che l’Amministrazione, così come il Tecnico del Comune, l’Architetto Francesca Buffa, che ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro.

Sai, stiamo crescendo – mi spiega – tanti credono nelle nostre possibilità…pensa che l’Associazione Popolo Vespista – Sezione di Alessandria ci ha donato un defibrillatore, che abbiamo messo a disposizione di tutti coloro che ne avessero bisogno. Ma stiamo lavorando anche su un problema logistico non da poco. Che è questo: per poter effettuare salvataggi efficaci e tempestivi per le persone diversamente abili, dovremmo avere un elenco delle stesse e delle loro domiciliazioni…purtroppo questo va in contraddizione con le norme sulla privacy… La guardo…ora è molto seria, lo sguardo è deciso e fermo…è una serietà fatta di grande determinazione. Penso che con quella determinazione ce la farà, come ce l’ha fatta a fare tutte le cose che ha fatto. Lo penso ma, per scaramanzia, non dico nulla. Mi limito a sorriderle e a salutare lei e tutti quanti, con infinita cordialità. E me ne vado pensando che è stato proprio bello vivere, con Antonella e con tutti loro, questo bellissimo pomeriggio di inizio estate.