Cherima Fteita: “Gli eventi sono la cartolina della città”

Mai come quest’anno il “cartellone” degli eventi estivi organizzati dall’Amministrazione Comunale di Alessandria è povero di offerte e di idee.
Ciliegina sulla torta, la decisione, resa pubblica nei giorni scorsi, di rinunciare anche ad “aperto per cultura”, un format, esportato ed esportabile,  che sin dalla sua ideazione aveva riscosso un indubbio successo e una grande partecipazione.
Ovviamente, questa ennesima dimostrazione della “politica del non fare” della Giunta di Centrosinistra che governa Alessandria, capitanata dal Sindaco Abonante, non poteva non suscitare critiche e proteste, subito rispedite al mittente come strumentali e pretestuose.
Ne parliamo con Cherima Fteita che nella precedente amministrazione cittadina era la titolare delle deleghe proprio per le “Manifestazioni ed eventi”, oltre che per le Politiche giovanili, l’innovazione digitale, Smart city, E-government e ICT.
La incontriamo nel suo ufficio in Alessandria, in via Milano 142 dove, battagliera e propositiva come sempre, è la responsabile per la nostra città dell’Associazione Nazionale di Azione Sociale, strumento con cui continua a far fronte alle richieste di varia natura che provengono dai nostri concittadini.

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“Come giudica le critiche nate per la povertà dell’offerta di intrattenimento per i cittadini alessandrini nell’estate 2023?

“Voglio subito chiarire, ci dice col suo caratteristico tono fermo e deciso, che non si tratta di creare sterili polemiche, come detto da qualcuno. Faccio delle riflessioni su quelli che sono oggettivi dati di fatto”

In effetti, è indubitabile che rispetto al passato (anni di pandemia a parte) quest’anno, come lamentano tanti cittadini, nelle sere d’estate “non c’è veramente mai nulla da fare”.

“La città, prosegue l’ex assessore, parla attraverso gli eventi e le manifestazioni, se resta muta dà l’impressione di non avere niente da raccontare. Ma Alessandria non è così. Certo le iniziative non nascono da sole, ci vogliono creatività, impegno, presenza e volontà. Anche l’attenzione e la promozione di eventi creati dalle associazioni e dalle iniziative dei privati meritano attenzione e incoraggiamento”.

La scusa sembra essere la solita: mancano le risorse economiche, non ci sono soldi.

“Bisogna saperle cercare, le risorse. Investire in eventi di ampio respiro determina un ritorno, anche economico, per tutta la città. Non si possono solo chiedere soldi con la tassazione per poi non costruire nulla”.

Quale è stata la logica che ha guidato il suo operato di assessore alle manifestazioni in Alessandria?

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“La mia intenzione, fin dall’estate del 2018, quando celebrammo il Compleanno della Città è sempre stata quella di costruire un percorso, di fare una programmazione caratterizzata e riconoscibile nel tempo, presentare un’immagine della città da lanciare e rilanciare costantemente. Non ci si può affidare solo ed esclusivamente ad eventi occasionali, contingenti, slegati da un programma lungimirante. Oggi vedo che tutto questo viene purtroppo interrotto”.

Del resto, la città può offrire molto…

Certo, guardiamo solo quello che è diventata con gli anni la Festa del Cristo, ormai una grande kermesse che coinvolge tutto il quartiere e la città.
All’opposto, per fare un esempio significativo, registriamo l’assoluta mancanza di attenzione per il sito di Marengo. La nostra intenzione era quella di riportarlo ad essere un punto attrattivo sia per la città che per la provincia, ma ora invece manca qualunque tipo di proposta.

Non sono certo momenti facili, tutti i comuni d’Italia vivono la stessa carenza di risorse, ma ovunque, anche nella nostra provincia, penso a Tortona e Casale, abbiamo cartelloni di proposte ben più corposi e qualificanti, certamente non solo d’estate!

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“Ho sempre sostenuto che gli eventi e le manifestazioni sono la cartolina della città, il suo biglietto da visita. Questa non può e non deve essere l’immagine che diamo di Alessandria”.