“Figure femminili” : la biennale pellizziana di Volpedo

Sabato 2 settembre presso il Centro polifunzionale “Hub Volpedo” alle ore 17 si è svolta l’inaugurazione della XII biennale pellizziana 2023 con la presentazione della mostra “Figure Femminili”.

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“Io vivo per la massima parte dell’anno qui a Volpedo. Apparentemente mi trovo isolato, ma in realtà non lo sono…” diceva Pellizza del suo paese. Questa è sempre stata per lui la cornice più cara, quella che ha fatto da sfondo a importanti capolavori, quella che ha permesso di ritrarre donne e uomini che in quel paese hanno vissuto e lavorato. Un profondo legame a queste terre è ciò che traspare sempre dalle sue pennellate.

“Durante la scelta del tema di quest’anno sono comparsi sulla piazza milanese due ritratti che non si erano ancora visti; due splendidi ritratti femminili estremamente espressivi. Ecco perché la mostra si chiama “Figure femminili”. Questo ci permette anche di percorrere le tappe pellizziane dagli inizi della sua carriera artistica. In fondo il ritratto è la prima cosa che si imparava a fare in accademia e nell’800 era una delle fonti economiche dei pittori.” – specifica Aurora Scotti Presidente Associazione Pellizza.

Le figure femminili, Pellizza, le ha sempre coltivate non solo nei ritratti. Ricorrente nei suoi quadri è la figura della moglie Teresa Bidone che sposò nel 1982 in giovane età. La ritroviamo in diversi ritratti ma la comparsa più famosa è all’interno del “Quarto Stato” (1898-1901); una figura dolce e drammatica allo stesso tempo. Altro tema ricorrente su cui Pellizza riflette molto è il lavoro femminile; le donne si occupavano, anche allora, di diverse faccende tra cui la cura della casa e dei figli ma non solo aiutavano anche nei campi. Nei quadri che ritraggono queste lavoratrici ritroviamo anche i tratti del pittore divisionista, pennellate cariche di significato simbolico che mirano ad unire le forme con gli stati emotivi. Lo studio della luce diventa importantissimo e lo sono gli effetti che essa riflette sui colori che sono accostati puri sulla tela in modo che sia l’occhio dell’osservatore ad ottenerne la fusione.

La biennale nasce nel 2001 durante la celebrazione del centenario della realizzazione del Quarto Stato con l’opportunità di avere il quadro in esposizione proprio a Volpedo; evento eccezionale e irripetibile. Da allora da settembre alla metà di ottobre, degli anni dispari, si sviluppa il programma d’arte, cultura e spettacolo della “biennale pellizziana”. “Un momento significativo della biennale sarà la visita di una decina di partners provenienti da diversi paesi europei in scambio culturale. Grazie alla dottoressa Noria Mignone il Comune di Volpedo ha partecipato ad un progetto erasmus che ha lo scopo di creare una applicazione per i giovani in cui si attraverserà la piazzetta Quarto Stato, la si visiterà virtualmente e si giungerà poi al museo Goya (Spagna) e al castello di Stara Lubovna (Slovacchia).” – ci dice il Sindaco di Volpedo Elisa Giardini ringraziando le autorità e tutti i presenti.

Grazie ai fondi della Commissione Europea è stato possibile creare questo progetto che ha reso più innovativo l’approccio all’arte in tutti i suoi aspetti da parte dei giovani.

I paesaggi di Volpedo, quelli che Pellizza portava nel cuore, sconfinano così oltre le colline del Monferrato non solo grazie ai suoi quadri ma anche con la tecnologia che oggi possiamo sfruttare.

Giulia Gallina

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