Musica sotto una pioggia gentile: al NoviMusicaFestival l’originale e coinvolgente concerto della Rovereto Wind Orchestra.

Domenica scorsa, al NoviMusicaFestival…abbiamo fatto piovere…Sì, è stato un momento di grande magia, quando il simpaticissimo Maestro Andrea Loss, Direttore della Rovereto Wind orchestra, ci ha chiesto di…far piovere…ovvero di simulare il dolce ticchettio di una pioggia leggera, facendo scocchiare le dita, come quando si tiene il tempo musicale…ma non troppo forte, che sennò sembra un temporale…ha aggiunto il Maestro…eravamo quasi alla fine del concerto, il brano, molto suggestivo, per fagotto solista – splendidamente suonato da Giorgio Versilia, composto da Robert W, Smith (nato nel 1958) aveva titolo, appunto In a gentle rain – in una pioggia gentile – ed era un brano lento e cullante dalla squisita, ineffabile melodia, che il fagotto letteralmente cantava, con un accompagnamento orchestrale tenerissimo e, appunto, avvolto dalla nostra pioggia gentile.

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Ma questo è stato solo uno dei momenti davvero suggestivi e coinvolgenti di una splendida serata musicale. Che poi occorre dire in primis che il luogo del concerto, Piazza Dellepiane, ha già di sue due ottime frecce al proprio arco: prima di tutto una magnifica acustica, priva di riverbero e di riflessioni perniciose – lo ha giustamente sottolineato il Maestro Loss nel momento dei saluti finali – e poi ha la facciata barocca della Chiesa di Santa Maria Assunta come splendido fondale, che dona a qualsiasi musica venga interpretata, una ineffabile ed arcana suggestione.

E poi l’altissima qualità sia del repertorio che ci è stato proposto, davvero coinvolgente e molto originale, sia dell’interpretazione che l’orchestra di fiati ci ha regalato. Con lo splendido valore aggiunto, che io personalmente reputo fondamentale – e più volte l’ho scritto in questi miei articoli – della presentazione dei brani da parte di uno dei componenti dell’orchestra, Giuseppe Cattaneo, posto proprio accanto, sulla sua destra, al Direttore. Intanto molto simpatico, ma anche mai prolisso né lezioso. Presentazioni correttissime musicalmente, ma anche sorridenti e con un filo di sana ironia, che ci conducevano per mano dentro le varie composizioni proposte dall’ensemble di fiati. Che sono state davvero di ampia varietà e in grado di formare un excursus davvero efficace sulla musica per questo ensemble. Occorre prima di tutto, a mio avviso, citare la prima assoluta del brano vincitore del Concorso Marenco 2022: Monte sacro for symphonic band, di Enrico Blatti. Un brano complesso, molto variegato, molto stimolante. Difficile da suonare e non semplice da rendere. A mio avviso la Rovereto Wind se l’è cavata egregiamente…ma poi, intanto, il bravo presentatore ha sottolineato, simpaticamente, alla fine dell’esecuzione, che per pure avessero anche sbagliato qualcosa nell’esecuzione, essendo una prima assoluta, nessuno può andare su YouTube e fare il confronto con qualche altra esecuzione! Davvero simpatico ed ironico, no?

E poi, a parte questa prima assoluta, comunque di alto valore musicale e anche molto godibile all’ascolto, nella sua tesa drammaticità, la Rovereto Wind ha spaziato in lungo ed in largo in una lunga serie di brani sempre di notevole valore, con excursus in tempi e luoghi diversi, in una specie di ricerca della migliore qualità possibile della musica per Wind Ensemble, nel tempo e nello spazio.

Un passaggio molto accattivante è stato quello che ci ha condotti, ad esempio, nella celeberrima musica spagnola, quella che accompagna l’ingresso del Toreador nell’Arena: Espagña Cañi di Pascual Marquina Narro, per poi donarci un momento di tenera e calda meditazione sonora, dovuta alla melodia splendidamente cantabile Nocturno Andaluz di Sebastian Valero Jimenez.

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Molto applauditi, e assai meritatamente, i brani per strumento solista e orchestra, dal delicato e delizioso Concertino di André Waignein per sassofono tenore ed orchestra, al sax un efficacissimo Nicola Chiarini, all’Impressionante virtuosismo del flautista Giacomo Barone, lanciato in un’aria con variazioni – titolo Il pastore svizzerodel compositore ottocentesco Pietro Morlacchiun brano da far trattenere il fiato, veramente spettacolare.

Ma occorre dire che la sapiente scelta dei brani proposti ha reso la serata davvero conviviale e cordialissima. Mi spiego meglio: l’intelligente alternativa di brani di una certa complessità, come Monte Sacro, a brani decisamente più colloquiali e leggeri, ma nel senso migliore del termine, ha annullato ogni pur piccola possibilità di noia o disattenzione, e tutti abbiamo seguito il concerto con il puro piacere della gioia che può portare una musica splendidamente condivisa. Ripeto, ma credo che sia giusto, visto anche che si trattava di brani non così famosi, anche per uno come me che di concerti ne ha visti tanti e moltissimi dischi possiede, ribadire che l’idea di presentare – davvero molto simpaticamente – tutti i brani proposti sia stata assolutamente vincente e dovrebbe essere sempre adottata, per qualunque tipo di concerto.

Che è servita anche alla complessiva coesione della proposta a musicale della Rovereto Wind. Cos’hanno, infatti in comune due brani come la suite di English Folk Song del famoso e grande compositore inglese Ralph Vaughan Williams, morto nel 1958, e Sinfonia Nobilissima di Robert Jager, a me sino all’altra sera, del tutto sconosciuto, nato nel 1939? Ovviamente poco o nulla…salvo il fatto di far arte di un unico arco concertistico, gestito con attenzione da una compagine, che suona magnificamente, sorridendo, magari, ma con un virtuosismo e una compattezza davvero encomiabili.  E sapendo ben farci comprendere, all’ascolto e anche grazie alle singole presentazioni, le decise ed evidenti differenze tra i due brani: le Folk Song – da autentiche melodie popolari, che sono raccolte in appositi album musicali, che sono a disposizioni di qualsiasi compositore colto voglia utilizzarle – che sono sì arrangiate con arte notevole, ma certo sono delle melodie molto semplici e popolari (che poi mica è un difetto, anzi), e la seriosa – direi addirittura accigliata – Sinfonia Nobilissima – che ha un incedere straordinariamente alto e solenne…e che a me è piaciuta moltissimo!

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E allora arriviamo a parlare dei due splendidi bis. Il primo, un brano impetuoso con 4 sax solisti (due alti, un tenore e un basso) che si sono posizionati per l’occasione intorni al Direttore… e ci hanno regalato, in una sorta di tenzone musicale con l’orchestra, alcuni minuti di musica letteralmente travolgente. Bravissimi. Ed infine un bel brano del grande Romualdo Marenco, reso con encomiabile brillantezza. E allora? Allora, tanti applausi e tanta bella, coinvolgente, emozione, in questo concerto di fine estate. E se è stata magari musica un tantino più leggera e popolare, rispetto ai precedenti concerti novesi a cui ho assistito, la verve, l’entusiasmo genuino e l’eccellente bravura della Rovereto Wind Orchestra, ci hanno davvero trascinati in una serata musicale davvero splendida.

Ma consentitemi di concludere con un – sincero – encomio generale, relativo a tutti i concerti a cui ho assistito. Non è sicuramente piaggeria. La signora Patrizia Orsini, che organizza, presenta e…mi invita ai concerti…sa che se ci sono appunti da fare, li faccio (ci è rimasta un po’ male perché nell’articolo sul precedente concerto, quello del bravissimo pianista Guido Orso Coppin, ho segnalato che il pianoforte non era degno del pianista, ma poi credo abbia ben compreso che non l’ho certo scritto per denigrare l’organizzazione, ma…per onore di chi lo suonava, quel piano un po’ scarso), ma sa anche che non lesino certo l’entusiasmo quando si organizza un percorso musicale – grazie a  tanti appassionati volontari, non dimentichiamolo – come questo di Novi Ligure. Si è trattato di serate indimenticabili, a cominciare…dall’ultimo concerto: il giovane ma già grande interprete pianistico Guido Coppin, nel chiostro della Biblioteca Civica. E che dire della serata alla Basilica della Maddalena, dove l’immensa musica per clarinetto e archi di Mozart e Brahms è stata suonata magnificamente da Calogero Palermo con il quartetto EOS? Per poi andare al Teatro Giacometti, dove Fabio Biondi – con l’Orchestra dell’Opera del Carlo Felice di Genova – ci ha donato un Mozart & dintorni di caratura davvero superiore. E per finire con questa bella serata di fine estate, che uno va casa rimuginando molti brani, appena ascoltati, nella mente, con un sorriso d’allegria, anche se l’estate purtroppo anche quest’anno, sta finendo.

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