Competenze digitali: Italia ancora indietro rispetto al resto d’Europa

Le competenze digitali svolgono oggi un ruolo cruciale nello sviluppo delle imprese e nell’andamento dell’economia italiana nel suo complesso, ed è per questo motivo che a livello europeo si sta cercando già da tempo di intervenire con investimenti mirati per migliorare le conoscenze da parte dei lavoratori e raggiungere gli obiettivi fissati per la scadenza del 2030. Ma qual è la situazione del nostro Paese? Riusciremo a metterci in linea con il resto d’Europa?

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Dati chiave: una panoramica dello stato attuale

In base ai dati raccolti nel 2021, l’Italia si posizionava come il quart’ultimo paese in Europa per competenze digitali, con meno della metà della popolazione che possiede competenze digitali di base, una cifra ben lontana dall’obiettivo europeo del 70% entro il 2025. In particolare quando si parla di competenze base si fa riferimento a una vasta gamma di conoscenze, tra cui alfabetizzazione informatica, comunicazione e collaborazione online, creazione di contenuti digitali, conoscenza sulla sicurezza informatica e risoluzione dei problemi, tutti temi che tuttavia molti italiani ancora ignorano.

Uno dei fattori determinanti è l’età: le persone più anziane tendono infatti ad avere meno competenze digitali, ma è altrettanto vero che l’Italia registra risultati inferiori rispetto alla media europea in tutte le fasce di età. Per esempio, solo il 61,7% dei giovani italiani tra i 20 e i 24 anni possiede competenze digitali di base, rispetto al 72,7% dei loro coetanei europei, mentre nella fascia d’età compresa tra i 65 e i 75 anni, l’Italia si attesta al 17,7%, sette punti percentuali al di sotto della media europea.

Anche il genere però gioca un ruolo significativo, specialmente tra le persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni. Se le donne più anziane tendono a essere meno competenti digitalmente, infatti, le giovani donne tra i 20 e i 24 anni superano in competenze i loro coetanei maschi.

Un altro fattore importante da considerare è infine il livello di istruzione. Secondo il Rapporto BES 2022, le competenze digitali sono più diffuse tra coloro che hanno continuato il loro percorso di studi, con percentuali del 75,9% tra le persone laureate, del 53,8% di coloro che hanno completato il diploma di scuola superiore e nel 21,9% di chi ha un titolo di studio inferiore.

In termini geografici, invece, l’indagine rivela che il livello di competenze risulta più basso nelle regioni del Sud Italia rispetto al Nord.

Perché le competenze digitali sono così importanti

Le competenze digitali rappresentano oggi un fattore chiave per la crescita delle imprese. McKinsey & Co. ha stimato, per esempio, che la trasformazione digitale dell’Unione Europea potrebbe portare a un aumento cumulativo del PIL superiore al 14% entro il 2030. Per raggiungere questo potenziale, però, sono necessarie riforme e investimenti pubblici e privati nel settore dell’istruzione e della formazione, al fine di migliorare le conoscenze da parte dei cittadini di ogni fascia demografica.

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Per raggiungere gli obiettivi fissati sarà essenziale qualificare la forza lavoro affinché possa gestire la transizione digitale nel migliore dei modi. Questo tipo di competenze è sempre più richiesto in molti settori e a tutti i livelli di specializzazione, tuttavia sul mercato del lavoro risulta ancora difficile trovare professionisti preparati, tant’è che le imprese italiane hanno dichiarato che il 41,8% delle posizioni aperte richiedeva competenze digitali scarsamente presenti sul mercato.

La presenza del digitale, d’altronde, è ormai una costante a tutti i livelli, sia all’interno delle aziende, che fanno ampio uso di software e dispositivi connessi alla rete in grado di rendere più efficiente ogni attività, che in ambito domestico e nel tempo libero, come dimostra per esempio il successo di giochi online come il poker che hanno raggiunto una partecipazione tale da essere classificati come eSport, ossia videogiochi competitivi con tanto di campionati e tornei ufficiali organizzati in giro per il mondo, di conseguenza pensare di poter restare in scia con le evoluzioni globali senza investire su competenze specifiche in tal senso è oggi una vera e propria utopia.

Il quadro attuale del nostro Paese è tutt’altro che positivo e molto deve essere fatto per cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione, un obiettivo a cui si lega a doppio filo lo sviluppo delle imprese e dell’economia e che, pertanto, richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle aziende stesse e del sistema educativo per migliorare le competenze digitali della forza lavoro e garantire una transizione digitale efficiente e di successo.