Il Museo del Contadino di Frascarolo

Nello scorso fine settimana, in occasione della presentazione di due volumi editi dalla Sisifo Edizioni (“Horn please” e “La Capitagna e il Glifo”) siamo stati ospitati nella splendida cornice della sala didattica del Museo del Contadino di Frascarolo.
E’ stata l’occasione per visitare l’esposizione ricchissima di testimonianze della vita e del lavoro dei nostri padri.
Soprattutto, però, abbiamo avuto l’ennesima conferma del fatto che è nei piccoli centri che esistono dei piccoli gioielli che preservano il patrimonio culturale e storico del nostro meraviglioso Paese.
Il Museo di Frascarolo, grazie alla dedizione dei suoi curatori e del suo “mecenate”, l’Avv. Remo Danovi, è veramente un esempio di passione, dedizione e cura: è ricchissimo di materiale, di opere d’arte ma soprattutto vi si sente il “genius loci” di queste terre.
Mettete in agenda una visita a questo luogo imperdibile, perché bisogna conoscere e far conoscere anche e soprattutto il patrimonio culturale della nostra “provincia”.

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Il Museo del Contadino di Frascarolo si trova all’interno della corte agricola del Castello di Frascarolo. Si articola in tre sezioni principali.
Nella prima, dedicata alla Casa e alla vita quotidiana, trovano spazio macinini da caffè, ferri da stiro, una ghiacciaia, macchine da cucire, vecchie radio, martelli di legno, e poi ancora rotelle, cavatappi, forme per fare il burro e tanti altri oggetti.
La seconda illustra i Mestieri: sono esposti, ad esempio, le incudini dei fabbri, le pialle dei falegnami, le bilance dei negozianti, la barca e i remi del barcaiolo, gli attrezzi del calzolaio, i ferri dello spazzacamino e altri ancora.
La terza sezione è dedicata alla Terra: vi sono carri, aratri, gioghi, falci, rastrelli, trappole per animali e altri attrezzi utilizzati nel lavoro dei campi.
Il museo espone anche carri agricoli e carrozze, sellerie e finimenti per cavalli. È anche esposta la grande scultura in legno “La grande cavalla”, opera dell’artista Gianluigi Giovanola alta 5 metri. Vi sono poi le macchine trebbiatrici e, nei giardini, le due ruote dell’antico mulino di Frascarolo. Altri settori ancora sono dedicati a giochi, alla caccia e pesca, agli strumenti di misurazione del tempo. Sono esposti infine i macchinari di un’antica tipografia di epoca ottocentesca e tutti i componenti di una pregevole riseria.
Il Museo è aperto al pubblico il primo sabato del mese, dalle ore 10 alle ore 12.
“Nato per ricordare una piccola parte di Lomellina, la terra della mia infanzia, che i nostri figli non hanno potuto vedere,
per insegnare loro che l’idea del passato dà profondità e forza anche al presente, per guardare con fiducia anche al futuro.”
Remo Danovi