L’Azienda Ospedaliera di Alessandria è diventata universitaria, Maconi (direttore Dairi): “Le ricadute sul territorio saranno importantissime. Ora meno difficoltà a trovare medici”

Alessandria – “Un vero e proprio cambio di passo. All’assistenza sanitaria si aggiungerà la didattica universitaria che potrà godere di una pianificazione autonoma. Una sinergia preziosa che farà di questo ospedale un polo di riferimento del Piemonte sud orientale e sarà attrattivo anche verso la regioni confinanti”.
A parlare è l’assessore regionale Vittoria Poggio, alessandrina, in merito al fatto che l’azienda ospedaliera di Alessandria, con l’ok del Consiglio Regionale arrivato ad inizio dicembre, sia diventata universitaria. Una realtà attesa da tempo e alla quale hanno lavorato centinaia di persone tra Alessandria, Torino e gli uffici dell’Ateneo.
Un “cambio di passo”, appunto, per l’intera provincia poiché avere una struttura che forma nuovi medici vorrà dire non preoccuparsi delle carenze d’organico o di avere in corsia professionisti poco aggiornati su tecnologie e metodologie.
“Le ricadute sul territorio? Importantissime sotto tutti i punti di vista – ha ribadito Antonio Maconi, direttore del Dairi, il dipartimento che si occupa di ricerca al Santi Antonio e Biagio – la Scuola di Medicina sarà rafforzata e le province che in Italia hanno una azienda ospedaliera universitaria, trenta, avranno meno difficoltà a trovare medici per le loro strutture. Ad Alessandria, ad esempio, ce ne saranno cento che si potranno laureare”.
“Questa è una grande vittoria per tutti, frutto di un importante gioco di squadra – ha aggiunto Maconi – una grande soddisfazione perché significa che il percorso avviato è virtuoso. Questo polo sanitario merita di diventare il primo Irccs a carattere pubblico del Piemonte, grazie alla sinergia tra la ricerca scientifica e l’attività assistenziale che già trova la propria massima espressione nel Dairi, il Dipartimento interaziendale funzionale delle attività integrate di ricerca e innovazione, in stretta collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale».
Il percorso di trasformazione, scattato su proposta della giunta regionale d’intesa con l’Università del Piemonte orientale, era stato formalmente avviato in consiglio regionale il 23 maggio.

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