Candidato del centrosinistra alle regionali del Piemonte: la telenovela infinita mette in discussione il rimpasto alessandrino
Terzo incontro torinese tra PD e Cinque Stelle e terzo nulla di fatto per la creazione di un’alleanza che porti alla scelta di un candidato comune alle prossime regionali.
Il “campo largo” in Piemonte resta un miraggio, ma già solo tra i due principali “attori” le cose sembrano non andare assolutamente per il verso giusto.
Le posizioni sono ancora molto distanti, i nodi da sciogliere complicatissimi e così si è scelta anche ieri la salomonica via del “decidere di non decidere” e la palla è passata ai vertici romani delle due formazioni politiche: riusciranno a trovare il modo di portare anche a Torino un’alleanza che al momento sembra destinata al fallimento?
Nell’ultimo incontro pare non si sia toccato il tema Alessandria che resta tra i più problematici.
Azione si accinge ad appoggiare alle regionali il candidato del centrodestra, il Presidente uscente Alberto Cirio e questo crea non pochi problemi in sede locale in vista del progettato rimpasto che vedrebbe Barosini (al momento esponente del partito di Calenda ma fino a tre mesi prima delle elezioni esponente della giunta Cuttica) candidato alla poltrona di vicesindaco.
In realtà questa ipotesi, nella giunta mandrogna, non piace a nessuno se non al sindaco Abonante che ne è il principale sostenitore e ideatore, nonostante in campagna elettorale avesse promesso e dichiarato esattamente il contrario: “mai e poi mai un assessorato ad Azione”.
In realtà a imporre uno stop al rimpasto è stato proprio il PD, il partito di Abonante, che vorrebbe evitare un’operazione che lascerebbe solo macerie.
Il rimpasto farebbe infatti solo danni nella compagine di centrosinistra alessandrina. I cinque Stelle vedrebbero molto ridimensionato il proprio ruolo, la lista civica di Ivaldi verrebbe defenestrata dalla coalizione, all’assessore Berrone (esterno di Azione), arrivato da soli 12 mesi, verrebbe dato un improvvido “ben servito”, il vicesindaco Barrera vedrebbe ridimensionato grandemente il proprio ruolo. Il tutto comunicato prima ai giornali che ai diretti interessati.
Si parla di profondi malumori anche tra altri esponenti del PD in Consiglio Comunale che sarebbero pronti a votare contro qualora questo rimpasto dovesse approdare all’aula di Palazzo Rosso.
Vedremo cosa accadrà. Abonante andrà avanti col suo progetto? Scatenando una simile baraonda, rischia di diventare il principale oppositore della sua amministrazione!
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