Nel nome di MILLI: Carlo Cerrato al “Passepartout en hiver” della Biblioteca Civica di Asti

Esattamente una settimana fa sono stato a questa bellissima presentazione del libro di Carlo Cerrato, MILLI, ma l’ho pubblicata solo ora perché oggi è il compleanno di Carlo, e con questo piccolo articolo vorrei fargli i miei più sentiti e sinceri auguri. Ho letto, recensito e in un’occasione anche presentato personalmente il libro che Carlo Cerrato ha dedicato alla sola ed unica moglie, Emilia Cardona, della Milli. Ma quando posso andare a sentire Carlo che ne parla, lo faccio molto volentieri, per la sua simpatia e per la sua straordinaria affabulazione, che rende sempre frizzante e godibilissimo l’incontro.

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Per chi non lo ricordasse, preciso che Carlo Cerrato è diventato giornalista professionista nel 1978, è stato responsabile della Redazione Rai della Liguria dal 2000 al 2007. Dal 2007 al 2013 è stato Caporedattore centrale della Redazione del TGR di Torino e responsabile delle trasmissioni nazionali Ambiente Italia (Raitre), Montagne (Rai2) e del Tg scientifico Leonardo (Raitre). Ora afferma convintamente di essere in pensione, ma lasciatemi dire che, come pensionato, di cose ne fa parecchie: un sacco di post assai significativi, organizza mostre e d eventi, scrive articoli per giornali importanti…ribadisco quanto ho già affermato: a mio avviso, un grande giornalista rimane tale tutta la vita. Infatti questo libro è strutturato non come una normale biografia, ma come una magistrale indagine giornalistica, dove ha letteralmente riscoperto la vita e l’opera di Emilia Cardona, una grande intellettuale del ‘900, che incidentalmente era anche la prima e unica moglie di Giovanni Boldini…il pittore ferrarese che, con i suoi fantastici ritratti, soprattutto femminili, ha conquistato Parigi e la Francia intera.

Emilia Cardona, detta Milli, è nata nel 1899 a Costigliole d’Asti, in un mondo provinciale decisamente maschilista, che poco spazio lasciava alle donne intellettuali. Eppure, a 22 anni scrive il suo primo romanzo, poi a 25 anni va a Parigi, ma ci va come inviata dell’allora importantissima Gazzetta del Popolo. Incredibile per l’epoca no? Ma non è tutto. Milli scriveva articoli di livello notevole, molto evocativi e acuti. Giustamente, in appendice, Carlo Cerrato inserisce alcuni di questi articoli: leggete il primo, dedicato al suo incontro – come intervistatrice – con Boldini, e ne ammirerete, come ha fatto Carlo Cerrato…e come ho fatto io…la notevole arguzia giornalistica, lo stile pieno e vibrante, l’intensa empatia che traspare in quello che scrive.

Ma badate, Carlo Cerrato, che è rimasto colpito dalla straordinarietà di questa donna del ‘900, non narrativizza nulla, non si slancia in voli pindarici e/o retorici di fantasiosa ricostruzione biografica, tanto di moda oggi. No, lui è viceversa rigoroso e oggettivo. Ma il bello della sua scrittura è di essere contemporaneamente oggettiva e anche piena di pathos. Anche perché Cerrato è genuinamente indignato dal trattamento che ha avuto Milli, considerata spesso l’arrivista che sposa il ricco pittore per meri motivi di vil pecunia, che comunque vive poi per tutto il resto della sua vita come vedova all’ombra del suo grande – magari ingombrante – marito. Invece proprio no: Carlo Cerrato, nella sua indagine su Milli ha scoperto, e ci ha raccontato, tutta un’altra storia, tutta un’altra verità. Dove quella donna straordinaria che era Emilia Cardona è stata contemporaneamente, con grandi qualità umane ed intellettuali, tanto la splendida curatrice dell’Arte di Boldini, che una giornalista di notevole valore, ma anche una romanziera assai interessante, che andrebbe riscoperta. E questo e parecchio altro Carlo ci ha narrato domenica scorsa, sapientemente intervistato dalla Direttrice della Biblioteca, Alessia Conti – che con Carlo ha una lunga ed amichevole frequentazione, e si sente e si vede per lo splendido interplay fra i due – in quella bellissima rassegna domenicale di presentazioni librerie che alla Biblioteca Civica di Asti hanno voluto intitolare Passepartout en hiver.

Che offre ai presenti anche una notevole chicca in più: un quadro, dipinto da un’Artista locale, che sia dedicato al soggetto della presentazione. Domenica scorsa è stata la volta di Ottavia Boano Baussano, che ha dedicato una grande tela a Milli, un’immagine bellissima, costruita con le mille sfumature di colore che ci sono fra il bianco e il nero, con la particolarità – derivata dal mondo del surrealismo – che è presente nella parte bassa della grande opera, un cuore…evidente rappresentazione dell’amore di Milli per il grande artista di cui tutta la vita aveva curato – e riscoperto, in alcuni casi – l’Opera, con un rispetto e una devozione straordinari e  per nulla scontati. Basti pensare che lei ad un certo punto torna il Italia, perché vuole ritrovare gli affreschi perduti del giovane Boldini macchiaiolo, dipinti in una villa detta La Falconera. Caparbiamente la cerca, la trova, fra restaurare gli affreschi, ci va a vivere con tutte le opera d’Arte di Boldini (e non solo)… e ci vive praticamente buona parte della sua vita. Se non è una straordinaria dedizione questa…

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E la presentazione? Ottima. Con Alessia Conti che ha costruito intorno alle sue domande, sempre assai intelligenti e acute, un’atmosfera di rilassata cordialità, con Carlo Cerrato sciolto e sorridente e noi – io ero in prima fila – pure. Alla fine ho fatto i miei complimenti ad Alessia Conti per essere riuscita a contenere l’affabulazione straordinaria di Carlo…cosa che durante la mia presentazione a Novi Ligure non ero quasi riuscito a fare…mi ha risposto – lui – che ci è riuscita perché hanno collaborato a lungo e bene in un altro ambito… son contento per lei – le dico – e si sorride con molta simpatia. Ma poi chiedo anche, a Carlo, se magari avesse intenzione di realizzare altre inchieste su donne che, come Milli, sono state estromesse dalla Storia perché la Storia l’hanno scritta gli uomini. Lui non sa, non è convinto… ma magari, chissà? Io fortemente spero di sì, perché MILLI è un libro davvero notevole, Carlo scrive benissimo… e le donne emarginate da una Storia al maschile meriterebbero il bellissimo trattamento che Carlo ha riservato ad Emilia Cardona, detta MILLI.