Ex Ilva, Regione e Sindaci in audizione al Senato: priorità alla produzione e ai 3.000 posti di lavoro

Roma – Si è svolta oggi in Commissione Industria al Senato l’audizione della Regione Piemonte sulla crisi dell’ex Ilva. Hanno partecipato il presidente Alberto Cirio, l’assessore al Lavoro Elena Chiorino, i sindaci di Novi Ligure, Rocchino Muliere, di Racconigi Valerio Oderda e il vice sindaco di Gattinara, Daniele Baglione.
«Abbiamo chiesto di essere auditi perché la questione dell’Ilva non è solo una vicenda che riguarda Taranto, ma coinvolge il Piemonte con circa 3 mila lavoratori diretti negli stabilimenti e l’indotto, e l’Italia intera. La Regione Piemonte è al fianco del governo nella gestione di questa problematica per garantire un futuro all’industria italiana in un settore così strategico per il Paese» ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«La Regione è disponibile a mettere in campo tutte le misure necessarie per avviare una strategia di supporto alla capacità produttiva dell’ex Ilva. Siamo pronti a condividere e rendere disponibili politiche attive sulla formazione capaci di rispondere alle esigenze di eventuali o nuove o aggiuntive competenze. Condividiamo la grande attenzione del Governo Meloni che ringraziamo per aver presentato azioni concrete a sostegno di uno dei principali settori dell’economia nazionale» ha dichiara l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.
La Regione Piemonte segue la vicenda dell’Ilva con un tavolo permanente insieme ad amministratori e sindacati: la prossima riunione del tavolo è prevista venerdì 9 febbraio a Novi Ligure, sede del principale stabilimento Ilva in Piemonte, alle 9,30 al Museo dei Campionissimi.
«Ho espresso la preoccupazione di tutta la città per la grave situazione. Oggi l’ex Ilva di Novi occupa 600 lavoratori, piùaltri 200/250 dell’indotto, tra quelli dell’autotrasporto, manutenzione, pulizie, movimentazione, mensa, e se i lavoratori dipendenti usufruiranno degli ammortizzatori sociali, quelli dell’indotto rischiano di non avere nessuna copertura – dichiara il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere – Oggi lo stabilimento è praticamente fermo perché non arrivano rotoli d’acciaio da Taranto. La situazione rischia di diventare insostenibile e sta crescendo in città, e soprattutto tra i lavoratori, un clima di attesa e di rabbia. Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti, ma se non dovessero arrivare risposte certe nei prossimi giorni i rischi di tenuta sociale sono forti».
«E’ fondamentale rilanciare il polo siderurgico di Racconigi che conta più di mezzo secolo di storia e un’eredità produttiva importante di cui dispiace davvero constatare che Ilva non ha saputo intercettare il positivo trend di crescita che vivono invece altre realtà della zona. Oggi assistiamo a un disimpegno sulla produzione, sugli investimenti e sulle manutenzioni con il rischio che a farne le spese sia la sicurezza dei lavoratori» ha spiegato il sindaco di Racconigi Valerio Oderda.
«Abbiamo ribadito la preoccupazione per tutti i lavoratori coinvolti e per le loro famiglie, da anni in cassa integrazione oltre a quella che riguarda il bando per la vendita di Sanac, a cui l’Ex Ilva non effettua ordinativi da tempo e che, nelle ultime settimane, ha ricevuto un’offerta da parte di una primaria azienda del settore che rappresenta un’opportunità importantissima per il futuro del gruppo» ha aggiunto il vice sindaco di Gattinara Daniele Baglione.

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