Coldiretti Alessandria sulla Peste Suina Africana: “Bene nomina subcommissari ma agire subito a sostegno delle imprese”
Alessandria – “Bene la nomina dei tre subcommissari, ma serve accelerare per intervenire a sostegno delle imprese, non c’è più tempo da perdere. Quello che serve è tornare ad un equilibrio, riducendo il numero di selvatici che devastano le campagne e causano milioni di euro di danni”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a seguito della riunione in materia di Peste suina africana-PSA, svoltasi al Ministero della Salute alla presenza dei sottosegretari alla Salute Marcello Gemmato e all’agricoltura Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata la nomina di tre subcommissari, Mario Chiari, Giovanni Filippini e Simone Siena, con deleghe specifiche.
“Nell’auspicare che queste nomine vadano a rafforzare la squadra di lavoro, ribadiamo che occorre incrementare il depopolamento dei cinghiali, soprattutto nelle aree dove si sono rilevati gli ultimi casi di peste, in modo da evitare, parallelamente, un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
I cinghiali causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie: una situazione che continua ad essere sempre più preoccupante con i casi di Peste Suina che continuano ad aumentare mettendo a rischio l’intero comparto.
E’ necessario fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti (Decreto MASAF), ampliando il periodo interessato, ad oggi previsto fino a novembre, almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà.
Bene la proposta, sulla quale si sta lavorando presso le istituzioni europee, per creare una Zona di restrizione da PSA con focolaio di cinghiali, alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici.
È necessario, infine, normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli a danno dell’intera filiera e garantire così la continuità imprenditoriale del comparto suinicolo territoriale.
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