La diagnosi “sociale” del Dott. Garavelli, primario infettivologo: verso una dittatura medica?
Il Dott. Pierluigi Garavelli, primario di Malattie Infettive all’ospedale universitario “
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2Covid-19 ha colto l’ Umanità “edonista” assolutamente impreparata soprattutto dal punto di vista psicologico, con l’ esclusione della Classe Medica, soprattutto gli Specialisti del Settore, che da anni attendevano una grande Pandemia.
I Politici espressione della Gente non da meno sono stati confusi ed arruffoni.
Così per una Patologia Respiratoria altamente diffusibile, ma a mediocre mortalità di circa 1%, si è investito nel lockdown foriero di dissesti economici, psichici e sociali, si è sperato nel clima caldo senza tenere pure conto del ping-pong stagionale degli emisferi, si continua a invocare il vaccino la cui efficacia fa a pugni con l’ evidenza scientifica, ma in alcune Nazioni si tolgono i Farmaci antivirali di una certa efficacia.
Per questo autunno quando Covid-19 potrebbe riprendere in modo drammatico per fortuna non si ascolteranno certe narrazioni dagli Incompetenti, avendo gli stessi esauriti gli argomenti. Forse proveranno a blaterare che sopravviveranno solo i più robusti o i protetti dalla misericordia divina.
Da Medico del Settore insieme a tutti i Colleghi del Territorio e degli Ospedali, con l’ esperienza dell’ ondata primaverile, non avendo più il fiato sul collo degli Incompetenti, che ripeto avranno esaurito gli argomenti, ci si preparerà all’ impatto che consisterà nel profilassare le categorie più esposte, curare a casa i casi più lievi ed in ospedale i più impegnativi, insomma fare la nostra Professione.
Perché in fin dei conti Covid-19 è una Malattia, che deve essere trattata come tutte le altre da chi se ne occupa.
Basta che invece di narrazioni fantasiose ci si metta nelle condizioni di lavorare dandoci prontamente quanto necessario. E forse magari si riuscirà a ridurre l’ alto numero di decessi che una seconda forte ondata potrebbe portare con sé!”