Evasione, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi: in manette un cittadino italiano

Alessandria – Lo scorso venerdì, durante l’ordinaria attività di controllo del territorio, transitando nel tardo pomeriggio per Via della Stortigliona, oggetto di attenzione in quel momento per una possibile attività di spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti della Squadra Volante della Questura di Alessandria venivano insospettiti dalla presenza di un veicolo, fermo a bordo strada con le quattro frecce inserite, e decidevano di procedere pertanto al controllo dell’occupante.
A bordo, i poliziotti hanno identificato un cittadino italiano, 59 anni, residente ad Acqui Terme, che a un primo controllo nelle banche dati della polizia è risultato non solo essere pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, in materia di armi e di sostanze stupefacenti, ma anche di essere sottoposto alla detenzione domiciliare per una pena definitiva da scontare: l’uomo è risultato essere uscito dall’abitazione in violazione del provvedimento giudiziario.
In seguito ad approfonditi accertamenti, accompagnando l’uomo in Questura e sottoponendolo a perquisizione personale, i poliziotti hanno rinvenuto 5000 euro in contanti, suddivisi in banconote da 50 euro. Un’analisi del telefono cellulare dell’uomo ha consentito anche di individuare ulteriori elementi che corroboravano l’ipotesi di un perdurare dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. E’ stato quindi allertato il personale della locale Squadra Mobile, per procedere ad una perquisizione congiunta presso il domicilio dell’uomo.
I poliziotti hanno trovato non solo due bilancini di precisione, un quantitativo di cocaina e della sostanza da taglio, a solidificare ulteriormente l’ipotesi dello spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche tre fucili illegalmente detenuti e il relativo munizionamento, oltre che un proiettile calibro 9×21.
L’uomo è stato arrestato per i reati di evasione, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. Dopo la convalida dell’arresto, è stata ripristinata la detenzione domiciliare, poi convertita pochi giorni dopo dal Tribunale di Sorveglianza in detenzione in carcere.

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