Peste suina, prima riunione con il Commissario straordinario Filippini. Assessore Bongioanni: “Piena sintonia”
Torino – «Oggi ho incontrato il neo-commissario straordinario per la peste suina Giovanni Filippini, che ha definito il Piemonte la regione più virtuosa d’Italia per il contenimento del cinghiale e il contrasto alla diffusione dell’epidemia. Abbiamo condiviso la necessità, che già avevo avanzato nei giorni scorsi, di dare vita a un coordinamento immediato fra le regioni del Nord comprese nel cluster per evitare che tutto il lavoro virtuoso che stiamo facendo venga vanificato da cinghiali infetti che possano entrare da Lombardia e Liguria».
L’Assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, che ha la delega al Contrasto alla Peste suina africana, riepiloga i temi del primo confronto avuto oggi con il nuovo commissario straordinario per la Psa, Giovanni Filippini, direttore del Benessere animale presso il Ministero della Sanità e già commissario per tre anni in Sardegna dove ha eradicato totalmente dall’isola la zoonosi. All’incontro hanno partecipato anche il Commissario alla Psa per il Piemonte Giorgio Sapino, il direttore regionale dell’Agricoltura Paolo Balocco e l’esperto venatorio Alessio Abbinante.
Spiega Bongioanni: «Con il dottor Filippini abbiamo concordato sull’importanza dell’utilizzo dei militari, dei quali definiremo insieme tempi e modi d’intervento che saranno senz’altro cruciali nella stagione autunnale. Così come abbiamo condiviso la necessità di un sistema armonico che organizzi sul territorio ruoli e interventi del mondo venatorio, quello delle squadre dei sele-controllori, il sistema pubblico e il mondo agricolo».
Priorità del nuovo commissario è isolare totalmente la Zona 2 (la cosiddetta “zona rossa” di restrizione nelle province di Alessandria e Asti e un lembo di quella di Cuneo) e la Zona 1 (quella in cui non sono ancora stati riscontrati casi di peste suina africana ma che si trova al confine con la zona in cui invece sono stati confermati uno o più casi) istituendo attorno ad esse una “zona buffer”: una fascia franca profonda 6 chilometri entro la quale si provvederà all’eradicazione totale dei cinghiali per evitare l’ingresso o l’uscita di animali potenzialmente infetti e quindi l’espansione del contagio. «Un provvedimento – conclude Bongioanni – che va nella stessa direzione e rafforza quanto ho voluto come Regione Piemonte inserendo nel Priu, il Piano Regionale di Interventi Urgenti, la “zona franca” di 15 chilometri a “cinghiali zero” attorno ai tre distretti suinicoli del Piemonte, che verrà in questo modo implementata nelle zone di restrizione con un provvedimento estremamente importante e necessario».
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