Gioco pubblico, quadriennio positivo in Piemonte. Ma a che punto siamo in Italia?
Quello del gioco pubblico, in Italia, è un settore che si muove tra incertezze normative e numeri finanziari positivi. È un settore in crescita, ma ancora poco aiutato. Eppure la sua centralità nell’economia del Belpaese è ormai sotto gli occhi di tutti.
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A spiegarlo è il recente Conto riassuntivo del Tesoro, redatto dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e pubblicato dalla redazione di SlotMania, che ha sottolineato la rilevanza delle entrate fiscali provenienti dal settore del gioco d’azzardo in Italia. Nei primi cinque mesi del 2024, infatti, le attività di gioco hanno generato proventi significativi, superando i 156 milioni di euro. A questa cifra si aggiungono ulteriori entrate fiscali: i 191 milioni di euro derivanti dalla ritenuta del 6% sulle vincite lotto e i 2 miliardi e mezzo di euro ottenuti dal prelievo erariale sugli apparecchi di gioco.
Altri contributi arrivano poi dall’imposta unica sui giochi di abilità e concorsi a pronostici, che fruttano 175,5 milioni di euro, mentre il diritto fisso sui concorsi a pronostici ha generato 30,6 milioni di euro. Numeri, stavolta, che arrivano soprattutto dalla filiera terrestre, che sta tornando ai livelli di un tempo. Lo dimostra proprio il caso della nostra regione: in Piemonte, secondo qanto riporta Avvenire, tra 2020 e 2024 slot e apparecchi di gioco sono tornati in quasi 1.200 esercizi pubblici, sparsi tra bar e sale gioco.
A questi dati positivi, però, si contrappone una situazione normativa ancora troppo incerta. L’esecutivo, si legge ancora su SlotMania, ha infatti concentrato la propria attenzione sulla filiera dell’online, oggetto di una vasta quanto discussa riforma divenuta operativa ad aprile, dimenticando di fatto il comparto terrestre. Un comparto che resta legato a norme e pratiche che ormai appaiono superate e che, soprattutto, risultano frastagliate e diversificate a livello regionale, tra questi anche il Direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, che in occasione degli Stati Generali delle Dogane, ha sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra l’interesse pubblico e le esigenze economiche delle imprese.
Serve maggiore responsabilità insomma, serve unione di intenti per superare una situazione definita dagli economisti come “equilibrio inefficiente”. Il gambling, infatti, pur registrando buoni risultati economici, presenta ancora problemi strutturali, aggravati da una percezione negativa da parte della politica e dell’opinione pubblica. A questo si sommano i dubbi derivanti dalla riforma del gioco online, che prevede concessioni con costi elevati. Secondo gli esperti queste potrebbero favorire il gioco illegale, compromettendo sforzi che durano ormai da anni.
Problematiche che necessitano di risposte. Possibilmente in tempi brevi.