Nocciole, Coldiretti: “L’anno peggiore di sempre, troppa pioggia ha dimezzato la produzione e la resa”

Alessandria – Per il settore corilicolo alessandrino, ma più in generale per quello piemontese, quella del 2024 può essere riassunta come una delle peggiori annate di sempre, sia per la produzione media per ettaro (5 quintali contro i 15 degli anni scorsi) che per la presenza di difetti (soprattutto cimiciato).
E’ questo il quadro emerso dall’incontro che si è svolto nell’ambito della 22^ edizione della Fiera Mercato della Nocciola Piemonte in programma ogni terzo sabato di settembre in Località Piagera di Gabiano, in Valcerrina.
Le cause sono da ricercare nel cambiamento climatico e nel prolungato maltempo che, in molti casi, ha impedito di effettuare i trattamenti fitosanitari: questi due fattori hanno portato ad un incremento della percentuale di nocciole avariate e ad un calo complessivo della produzione.
Il risultato? Poca produzione e qualità insufficiente per presenza di difetti.
“Non potendo indirizzare il clima occorre intervenire sul modo di coltivare il noccioleto – ha puntualizzato nella sua relazione tecnica Alberto Pansecchi, responsabile corilicolo di Coldiretti Alessandria -. Prima di tutto la concimazione del terreno, sia in primavera che ad inizio estate, e rivalutare l’importanza del Calcio come macroelemento determinante per la quantità e la qualità delle nocciole. Altrettanto importante rivedere il ‘progetto noccioleto’ dall’inizio, con l’inserimento di congrue percentuali di impollinatori diversi e non temere di rinnovare gli impianti intorno al ventesimo anno di età puntando a creare una rete di monitoraggio locale per il controllo delle cimici. Ma, soprattutto, non bisogna perdere fiducia nel futuro della nocciola”.
I lavori della tavola rotonda, a cui ha partecipato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, sono stati introdotti dal Sindaco di Gabiano Stefano Vedovato e moderati da Mario Tribocco, hanno visto la presenza dell’On. Riccardo Molinari, del Ministro Roberto Calderoli, del Consigliere Regionale Silvia Raiteri, della dottoressa Ilaria Saletta che ha approfondito gli aspetti nutrizionali della nocciola e di Luca Crosetto presidente Arproma.
“La nostra nocciola rappresenta una filiera strategica ed importantissima per il territorio alessandrino: la priorità è puntare sempre più alla ricerca e ad un miglioramento delle rese, remunerativo per chi coltiva e sostenibile per chi produce. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Dobbiamo essere preparati a contrastare gli sfasamenti climatici ma è innegabile che in Monferrato, la coltivazione del nocciolo sia una realtà capace di garantire opportunità di impiego e reddito migliorando l’ambiente e il paesaggio. Dopo due anni di siccità e grande stress, nel 2023 abbiamo assistito contestualmente ad una produzione di relativa carica che ha però ulteriormente impoverito le piante. Tenendo conto del fatto che il nocciolo è una pianta da frutto che va in alternanza, cioè ad un anno di grande carica ne segue uno di produzione nettamente inferiore, ecco spiegato il dato negativo di quest’anno. In ogni caso è importante puntare sempre ad un’alta remunerazione delle nocciole del Piemonte che possa consentire di valorizzare uno dei simboli di qualità e dell’eccellenza del nostro territorio”.
Il comparto corilicolo piemontese conta 2.000 aziende con 27.000 ettari di superficie coltivata per una produzione totale di circa 200.000 quintali e quasi 80 milioni di euro di fatturato. La provincia di Alessandria è particolarmente vocata alla produzione di nocciole su una base di circa 4.000 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale, circa 500 le aziende coinvolte nella filiera corilicola.
“Sicuramente la valorizzazione delle nocciole del Piemonte passa attraverso importanti accordi di filiera sul territorio, come quello siglato tra Coldiretti Piemonte e il gruppo dolciario Novi Elah Dufour che, partito proprio dalla provincia alessandrina è diventato a carattere regionale. Un progetto di filiera che consente di valorizzare tutta la produzione corilicola del territorio, offrendo una prospettiva di medio periodo agli imprenditori agricoli. Un accordo quadro che sancisce l’unione con l’agroindustria virtuosa, quella che vuole investire sul territorio e vuole consolidarne il legame. Un sostegno alla corilicoltura e alle imprese che credono nelle produzioni di qualità, impegnandosi con il loro lavoro a preservare i territori”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Il lavoro svolto dai tecnici e dalle aziende di Coldiretti ha portato, oltre che a evidenti innovazioni per tutta la corilicoltura alessandrina, anche ad importanti riconoscimenti a livello internazionale. Questo è risultato di anni di studio e di un fondamentale gioco di squadra che si traduce in buon prodotto, sperimentazione e tutela del territorio: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione del prodotto partendo dalla tutela della sostenibilità ambientale. La priorità è puntare sempre più alla ricerca e ad un miglioramento delle rese, remunerativo per chi coltiva e sostenibile per chi produce ma dobbiamo essere preparati a contrastare gli sfasamenti climatici.
Pubblico numeroso e grande interesse anche per lo spazio dedicato alle novità della meccanizzazione, la mattinata si è conclusa con la degustazione comparata e la proclamazione del vincitore del Concorso “Tutto il Gusto della Nocciola 2024”, il primo premio è andato in terra astigiana, all’azienda agricola “I tre gelsi” di Montiglio Monferrato, secondo posto a Stefano Forlino di Sezzadio e terzo posto a Fabio Meda di Lu e Cuccaro Monferrato.

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