Europa: accolto il NO a Igp riso Basmati pakistano. Coldiretti: “Ottimo risultato”

Alessandria – La Commissione europea ha accolto la richiesta di opposizione formulata dall’Italia contro il riconoscimento dell’IGP Basmati presentata dal Pakistan per registrare in Europa il riso Basmati.
“Un risultato importante ottenuto grazie all’azione di Coldiretti e Filiera Italia che, in rappresentanza della filiera risicola italiana, hanno presentato all’Unione Europea la richiesta ufficiale di opposizione al riconoscimento dell’Indicazione di origine protetta (Igp) per il riso Basmati, proposto dal Pakistan. Un obiettivo preceduto anche da una sensibilizzazione del Ministro Lollobrigida sul tema considerata l’importanza del riso Made in Italy nel panorama europeo”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Una risposta concreta al pericolo di aprire ulteriormente le porte a produzioni ottenute con lo sfruttamento del lavoro minorile, l’uso di pesticidi vietati in UE, fino al rischio dumping sui prodotti europei. Il riconoscimento, infatti, potrebbe innescare il rischio di esenzione dai dazi del riso lavorato basmati Igp importato, con conseguenti ripercussioni sul mercato italiano e gravi conseguenze per la filiera risicola nazionale.
Inoltre, potrebbe comportare un crollo della valorizzazione del riso di tipo Indica europeo e all’abbandono della coltivazione del lungo B, con un aumento della produzione di riso Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) e conseguente crollo delle quotazioni anche per questo gruppo varietale. Infine, non sarebbe garantito il principio di reciprocità in termini di sostenibilità sociale ed ambientale nel processo di produzione del riso in Pakistan.
“Un importante passo in avanti nella tutela delle produzioni Made in Italy che risponde alle richieste più volte avanzate da Coldiretti e Filiera Italia e che dovrà essere mantenuto anche in caso di ricorso da parte del Pakistan – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Dobbiamo tutelare la produzione di riso Made in Italy che garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo con 9 risaie su 10 concentrate fra la Lombardia, Veneto e Piemonte. A livello provinciale il riso Made in Alessandria conta circa 7.800 ettari, per totale di 531.383 quintali, concentrati nella zona del Casalese”.
Ricordiamo che sono oltre 200 varietà iscritte nel registro nazionale: dal vero Carnaroli, con elevato contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana.

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