Il Comitato Alluvionati del Casalese: “Alluvioni come quella recente in Emilia Romagna avvengono non solo per il cambiamento climatico. Pesano incapacità, incuria e ritardi nell’approntare opere ed interventi efficaci”

Casale Monferrato – “La Sicurezza Idrogeologica deve essere la priorità per tutti e lo ripetiamo anche in questa occasione!”.
A ribadirlo, tramite un comunicato emesso nei giorni scorsi, è il “Comitato Alluvionati del Casalese”, prendendo spunto da quanto avvenuto negli ultimi giorni in Emilia Romagna  e nelle altre regioni colpite dalle recenti alluvioni.
“Cronaca di una alluvione annunciata” titolarono così le prime pagine dei giornali locali quanto avvenuto sul territorio casalese ( e piemontese) il 15 e 16 ottobre 2000 … Lo stesso titolo si è riproposto ora per quanto avvenuto in Romagna nei giorni scorsi s legge nel comunicato – in TV e nei vari video abbiamo visto tanta disperazione e rabbia più che giustificata da chi ha subito la terza alluvione in 16
mesi, per chi si ritrova a ricominciare tutto da capo senza avere ottenuto i promessi e giusti aiuti economici per le precedenti alluvioni.” “Le alluvioni non avvengono solo per il cambiamento climatico – si legge ancora – e per le piogge frequenti, avvengono anche (oggi come 24 anni fa) per l’incapacità, l’incuria e i ritardi nel finanziare e progettare, nell’approntare opere ed interventi efficaci. Se si lasciano in alveo tonnellate e tonnellate di legname dopo averlo tagliato è inevitabile che, dopo le prime piogge, queste tonnellate di materiale trasportate dai fiumi arrivino ad intasare le arcate dei ponti e quindi a causa di questo “tappo” i fiumi poi esondino erodendo gli argini vicini, questo è quello che si è visto in molti video giunti dalla Romagna nei giorni scorsi.”
“Non si fa manutenzione sui fiumi e sulle rogge (in Romagna ma anche qui da noi ) e poi ci si stupisce di quello che accade, si parla di “evento eccezionale “ e non si va mai a fondo delle VERE CAUSE per cui arriva una alluvione. Nell’ultimo anno abbiamo sollecitato più volte la Premier Meloni, i vari Ministri preposti, i Politici locali e tutte le Istituzioni interessate affinché venissero destinati più finanziamenti dal PNRR per la messa in sicurezza idrogeologica, questo non è avvenuto e addirittura i pochi fondi previsti ( circa 1,3 miliardi) sono stati definanziati e spariti dal PNRR così come i relativi 665 progetti individuati e coerenti con il PNRR, progetti che impattavano su circa 1.335.000 persone a rischio idrogeologico , nelle dichiarazioni di agosto 2023 dei ministri Fitto e Pichetto Fratin si comunicava che queste opere sarebbero state realizzate inserendole in altri capitoli di spesa ma nonostante i nostri solleciti non si è
capito quando e dove queste opere saranno realizzate. Senza alcuna polemica vorremmo ricordare che nel luglio 2023 la Premier Meloni (dopo quanto avvenuto in Emilia Romagna ) indicava la necessità di non intervenire solo in emergenze ma di predisporre un Piano Nazionale di Difesa Idrogeologica e che lo stesso piano sarebbe stato presentato entro i primi 6 mesi del 2024 . In questi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni del Ministro Musumeci che affermava che il suddetto Piano Nazionale era fermo al Ministero dell’Ambiente da 5 mesi per opportune valutazioni, ieri sera il Ministro Pichetto Fratin in trasmissione radio dichiarava che non esiste alcun Piano Nazionale presso il proprio Ministero.”
“Da nostre verifiche – prosegue – sappiamo che esiste un Piano che riguarda però solo l’Emilia Romagna, piano presentato a luglio da AdBPo e che prevede un costo di circa 4,5 miliardi. E’ ora (oggi come 30 anni fa!) di affrontare seriamente queste problematiche di sicurezza idrogeologica che impattano sempre più sulla vita, sul lavoro e sulle proprietà di milioni e milioni di persone in tutta Italia. Invece di proporre assicurazioni sulle alluvioni per le case private, assicurazioni che provocherebbero poi il completo disinteresse dello Stato alle opere di messa in sicurezza è bene che lo Stato e le Regioni finanzino e programmino per bene in alcuni anni i circa 25 miliardi di euro necessari per la messa in sicurezza idrogeologica nazionale.”
“Sarebbe bastato – conclude il comunicato – destinare poco più del 12% dei finanziamenti del PNRR ma si è preferito spenderli per altro come ad esempio la “RINATURAZIONE DEL FIUME PO”, qui si che sono stati destinati circa 360 milioni di euro del PNRR per “rinaturare “ un tratto di fiume Po di circa 37 km suddivisi tra le varie regioni. 37 km rappresentano neanche il 6% della lunghezza del fiume Po ma sono un costo di circa 10 milioni di euro al Km per la “rinaturazione “… Se queste sono le priorità dell’Europa e del Governo Italiano permettete almeno al nostro Comitato e ad altri milioni di italiani di non essere d’accordo.” (Foto alluvione Emilia Romagna del 2024 tratta dal web).

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