AOU AL: la dottoressa Elisa Robotti si aggiudica il 2º Premio Roberto Riccoboni Solidal

Alessandria – La IV Settimana della Ricerca ha regalato uno dei momenti più attesi della manifestazione organizzata dal Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) e da Solidal per la Ricerca: la giornata del 26 novembre è stata interamente dedicata alla presentazione delle attività dei Laboratori di Ricerca DAIRI ed è culminata nella cerimonia di assegnazione del 2º Premio Roberto Riccoboni Solidal.
Nato dalla generosità di Riccoboni Holding che ha scelto di onorare la memoria di Roberto Riccoboni attraverso la collaborazione con Solidal per la Ricerca e l’istituzione di un premio a lui dedicato, l’ambito riconoscimento è stato attribuito alla dott.ssa Elisa Robotti per il progetto SQUIL-CKD, che si è quindi aggiudicata il finanziamento di 15.000 euro per il suo sviluppo.
Si tratta di uno studio pilota che esplora il ruolo del trattamento emodialitico negli squilibri di oligoelementi ed elementi in traccia nei pazienti con insufficienza renale cronica. Come obiettivo, si propone di comprendere l’impatto dell’uremia e della dialisi su carenze ed eccessi di elementi come ferro, zinco, rame, selenio e metalli pesanti, con l’obiettivo di identificare biomarcatori utili per prevenire complicanze e migliorare la qualità delle cure per oltre 42.000 pazienti italiani. Inoltre, i risultati potrebbero porre le basi per la definizione di linee guida innovative, oggi assenti, nella gestione di questi squilibri.
Durante l’evento sono stati presentati importanti aggiornamenti sui progetti in corso nei Laboratori di Ricerca DAIRI, la cui responsabile è Annalisa Roveta e il project leader è Leonardo Marchese, nella sempre più consolidata sinergia con il DISIT – il Dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale – diretto da Guido Lingua. Tra i temi emersi, il ruolo delle microplastiche, l’impiego dell’intelligenza artificiale nella personalizzazione delle terapie e nuovi approcci per il trattamento del rischio cardiovascolare e del supporto remoto per i pazienti con HIV. Questi progetti sottolineano il ruolo cruciale della ricerca nella trasformazione della medicina moderna e nella promozione di cure sempre più personalizzate ed efficaci.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare i risultati dello studio vincitore del Premio Riccoboni Solidal 2023, ideato da un team di ricerca coordinato dalla dott. ssa Valentina Pizzo.
Il progetto MICRO-ASM, con lo scopo di indagare eventuali alterazioni del microbiota intestinale di bambini dai 6 ai 9 anni con diagnosi di asma, permetterà di confrontare l’insorgenza di eventuali alterazioni con metadati derivanti da stile di vita, aderenza alla dieta mediterranea, livello di attività fisica e utilizzo di farmaci broncodilatatori e antibiotici, al fine di verificare se esiste una correlazione di fattori. «Tra inizio giugno e inizio novembre – ha spiegato la dott.ssa Pizzo – abbiamo arruolato 20 piccoli pazienti di cui è stato sequenziato il microbiota intestinale. L’analisi statistica è ancora in corso, ma dai primi risultati è emerso un dato rassicurante: la percentuale dei germi patogeni è molto bassa e la maggior variazione dei generici batterici più rappresentati attualmente risulta correlata soprattutto con l’uso di antibiotici. Un grazie va a tutti i colleghi che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, ma soprattutto alle famiglie senza le quali non avremmo potuto dare avvio allo studio. Questo progetto pilota ci ha permesso anche di avviare una serie di collaborazioni e di sviluppare nuove idee per il futuro come un secondo arruolamento di bambini sani per avere un confronto con i primi 20 pazienti e la stesura di valori di riferimento pediatrici».
L’incontro ha rappresentato un’occasione unica per riflettere sulle prospettive offerte dalla ricerca clinica, rafforzando l’impegno del DAIRI e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria nel sostenere iniziative con un impatto concreto sulla salute delle persone e sul progresso scientifico.
Annalisa Roveta, Responsabile SSD Laboratori di Ricerca DAIRI: «Il Premio Roberto Riccoboni Solidal rappresenta per noi molto più di un riconoscimento: è un investimento nelle idee che trasformano la ricerca in soluzioni concrete per i pazienti. Il progetto della dott.ssa Elisa Robotti ci permette di esplorare un’area complessa come gli squilibri di oligoelementi nei pazienti in dialisi, un tema cruciale che non solo incide sulla qualità della vita di migliaia di persone. Questo dimostra come la sinergia tra ricerca scientifica e assistenza clinica possa portare a progressi significativi, sottolineando l’importanza di sostenere con continuità la ricerca traslazionale».
Alessia Zaio, Fondazione Solidal ETS: «Questo riconoscimento nasce dalla collaborazione profonda e costruttiva tra Fondazione Solidal, DAIRI, Riccoboni Holding e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria, una sinergia che ci permette di sostenere progetti capaci di incidere sulla vita dei pazienti e sulla comunità. Il contributo della famiglia Riccoboni rappresenta un esempio di grande responsabilità sociale, che rafforza il nostro impegno collettivo per il progresso della medicina».
Angelo Riccoboni, Amministratore Delegato e Presidente Riccoboni Holding: «Questa edizione del premio rientra nell’anno dei 60 anni della nostra azienda, un traguardo che abbiamo celebrato ponendo le basi per un futuro solido e rivolto a rafforzare la Green economy sostenibile e circolare. Il premio Roberto Riccoboni entra nel solco di un percorso di affiancamento al territorio per sostenere la ricerca sanitaria all’insegna della valorizzazione del merito, con un particolare sostegno allo studio delle patologie legate a fattori ambientali. Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti dal team guidato dalla dottoressa Valentina Pizzo vincitrice della prima edizione del premio con il progetto su microbiota e asma e auspichiamo di contribuire al successo dello studio pilota del team della dottoressa Elisa Robotti sugli squilibri di oligoelementi in pazienti con insufficienza renale cronica in dialisi».