L’intrigante fantascienza di uno scrittore alessandrino: Letarghya di Andrea Di Bartolo
Capita che ci siano, nel mondo dei lettori e degli appassionati, strane coincidenze, nuovi incontri, che poi diventano fecondi di altre letture e magari altri incontri. A me, che spesso riesco ad interagire con scrittrici e scrittori (ma anche artisti e musicisti) di ogni genere, che questi incontrino portino poi a nuovi e interessanti approfondimenti, nuovi e intriganti libri. A me è accaduto di conoscere Andrea Di Bartolo in un modo del tutto casuale e del tutto imprevisto, nell’ambito della presentazione di un libro di racconti di uno scrittore, Daniele Lince, che in effetti era al suo primo libro, ma in realtà è già un apprezzato quanto affermato regista, produttore e sceneggiatore. Libro dal titolo assi interessante: è solo cambiato tutto per ricominciare, del quale potrete leggere presto la recensione su queste pagine. Il tutto all’interno della benemerita attività di Insieme per Leggere di Casalcermelli, che ormai seguo con appassionata partecipazione da qualche anno, guidata dalla mia carissima amica Mariangela Dotto, che ha accanto però un gruppo di appassionate persone davvero encomiabile, Comune e Pro Loco compresi. Quando entro nei luoghi dove avvengono le presentazioni librarie, uno in estate, un altro in inverno, percepisco con forza una grande energia positiva, che tutto e tutti circonda, e che rende quelle serate davvero uniche e indimenticabili, pur nella loro semplicità. E non dico queste cose perché queste persone mi onorano della loro amicizia, ma per il contrario: ho avuto il fortissimo desiderio di diventare loro amico per l’energia positiva che mi hanno donato e mi donano. Ma torniamo a quella sera. Dove accanto a Mariangela, appassionata presentatrice, oltre a Daniele Lince sedava un signore a me del tutto sconosciuto, Andrea Di Bartolo, che è nato ad Alessandria nel 1970, ed è scrittore di testi teatrali e che produce anche video musicali, ha letto con grande partecipazione, dopo delle brevi presentazioni, a mio avviso parecchio acute, alcune pagine dai vari racconti.
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Io come sempre, dopo la presentazione, ho fatto alcune domande all’autore e poi ho interagito con loro parlando appunto di letteratura e di cinema, dato che la principale attività di Daniele Lince è appunto il Cinema, quando ad un certo punto Mariangela mi dice che anche Andrea Di Bartolo ha scritto un interessante libro di fantascienza che hanno in biblioteca, dono dell’autore stesso. Caspita, dico io, che sono un antico e mai pentito lettore di fantascienza… iniziamo a conversare io e Di Bartolo, e mi dice che il titolo del libro è, appunto Letarghya…io gli chiedo se per caso questo titolo è un omaggio al meraviglioso film Nostalghia diretto nel 1983 da Andrej Tarkovskij. Mi fa un sorriso a 34 denti e mi dice che sono l’unico che ha notato questo suo omaggio. Credo che in quel momento si sia diventati amici. Vedete gli strani incontri, come funzionano? Insomma, recuperiamo dalla Biblioteca (le cui sale sono li, proprio sopra il salone delle presentazioni). Ad Andrea prometto una attenta lettura e un’altrettanta attenta recensione (se la lettura mi convince, ovviamente). Ed eccola qui, quindi, acne se un po’ in ritardo (anche a causa dei miei problemi di salute).
L’inizio del romanzo è semplicemente folgorante. In un talk show medico-scientifico dal titolo evidente: Futuro e medicina, la Dottoressa Kimberly Graham, annuncia ai suoi due colleghi, ad Helen, la conduttrice e, ovviamente, a tutti i telespettatori, una scoperta scientifica che consentirà all’umanità intera di non doversi estinguere a causa dell’eccessivo sfruttamento delle ormai poche risorse del pianeta…un soluzione radicalmente rivoluzionaria, tanto efficace quanto allucinante: tutti gli umani del pianeta verranno modificati geneticamente da un nuovo tipo di farmaco l’LW426. Quindi tutti, a turno. saranno sottoposti a periodi di letargo forzato di sei mesi. Ovviamente grazie a questo si potranno sfruttare il meno possibile le ormai ridottissime risorse naturali del pianeta. Fantascienza? Forse. Secondo me nona caso la vicenda è ambientata nel 2027 (il romanzo è stato scritto nel 2019), un’età a noi assai prossima, e i temi affrontati sono di immensa attualità, no? I primi che si sono posti a disposizione di questa nuova modalità di vita, portano il nome assai suggestivo di Letarnauti. Naturalmente quello che la Dottoressa ha affermato ha lo stesso effetto di una bomba a mano fatta esplodere nello studio televisivo, con reazioni anche molto virulente…ma in realtà i giochi ormai sono fatti: rien ne va plus…e il finale del capitolo toglie il fiato: una frasetta in corsivo tragicamente ironica: Fine della favola. Ora fai bei sogni, bambina mia.
Poi il proseguimento della vicenda incrocia fondamentalmente la vicenda umana di Jonathan Bane, un poliziotto Recop, cioè addetto al recupero degli umani in fuga dal loro stato artificiale di letargici, con quella del folle Dottor Arnold Kilman, capo di un’organizzazione terroristica che provoca attentati, sempre più efferati, contro l’organizzazione dei letarnauti. Solo che il tutto è reso complicato dal fatto che questo poliziotto, duro e tostissimo (che discende dai grandi protagonisti del genere hard boiled , quel genere poliziesco, tipicamente americano, che si distingue nettamente dal giallo deduttivo – tipicamente british, per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso), in realtà ha molti scheletri nell’armadio e una bella inchiesta sulla testa. Ovviamente non ho nessuna intenzione di anticipare nulla di più, perché il libro è veramente un susseguirsi di colpi di scena, di momenti drammatici ed eroici, di follia terroristica…con un finale sorprendente…Insomma, per chi ama la fantascienza d’azione (come me, si è capito?), ma che sa anche affrontare temi assi attuali come l’eccesso di sfruttamento del nostro mortificato Pianeta. Un libro di 150 pagine che si legge tutto d’un fiato e che spero davvero di poter presentare in una qualche occasione, e di cui vi invito caldamente, naturalmente se amate il genere, alla lettura.
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