Alla Biblioteca Civica di Casale il 7 febbraio una doppia presentazione libraria: “Il Piemonte che non c’è più” e “Il Piemonte rinascimentale”
Casale Monferrato – Venerdì 7 febbraio alle 18, nel Salone Senato della Biblioteca Civica “Giovanni Canna” di Casale, si terrà la presentazione di due volumi dedicati al patrimonio artistico piemontese: “Piemonte rinascimentale: 55 luoghi da scoprire e visitare” di Simone Caldano e di Serena D’Italia e “Il Piemonte che non c’è più: 25 luoghi da non dimenticare” di Simone Caldano, entrambi pubblicati dalle Edizioni del Capricorno di Torino. L’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione Casalese Arte e Storia, si terrà alla presenza degli autori che saranno intervistati da Antonella Perin.
La pubblicazione “Piemonte rinascimentale: 55 luoghi da scoprire e visitare” nasce con l’intento di sfatare l’idea diffusa che vede il Piemonte come un’area marginale rispetto alle innovazioni artistiche del Quattrocento e del Cinquecento. Sebbene la vicinanza con la Francia abbia favorito una lunga persistenza del tardogotico, evidente tanto nell’architettura quanto nelle arti figurative, non si può ignorare il ruolo di alcuni mecenati colti e aggiornati sulle tendenze del loro tempo. Grazie al loro sostegno, furono realizzate opere di grande valore—monumenti, cicli di affreschi, sculture, oreficerie, codici miniati—perfettamente in grado di competere con quelle delle regioni solitamente ritenute più rilevanti, come la Toscana o la Lombardia. Il Piemonte si aprì così alla prospettiva, adottò l’arco a tutto sesto al posto di quello a sesto acuto e guardò con interesse a Milano, Roma e alle Fiandre, sviluppando spesso soluzioni di notevole originalità. Un esempio emblematico è quello di Casale Monferrato, dove la creazione della diocesi nel 1474 e le commissioni dei marchesi del Monferrato contribuirono a un profondo rinnovamento artistico e culturale. Un altro caso significativo è la chiesa di San Michele, dalla pianta centrale articolata su due livelli e con funzione probabilmente battesimale, la cui costruzione, avviata nel 1501, fu portata avanti grazie all’impegno della Confraternita degli Angeli, che riuniva gli artisti più rilevanti attivi in città all’inizio del Cinquecento. Dal punto di vista pittorico, l’affermazione del linguaggio rinascimentale a Casale si deve in particolare all’attività di Giovanni Martino Spanzotti, pittore attento alle novità provenienti dalla Lombardia e dall’Emilia, e della sua prolifica bottega locale.
Il volume “Il Piemonte che non c’è più” offre, invece, un viaggio insolito, proponendo al lettore una sorta di “turismo dell’inesistente”. Sebbene possa apparire un paradosso, questo libro nasce dall’esigenza di raccontare e far rivivere 25 monumenti ormai scomparsi, distrutti per cause diverse — dall’usura del tempo alle trasformazioni urbane, fino alle demolizioni avvenute in epoca napoleonica. La selezione si è concentrata su edifici di cui si conserva una documentazione iconografica significativa, così da permettere al lettore di immaginarne con precisione l’aspetto originario. Il percorso attraversa diverse tipologie architettoniche, dalle antiche cattedrali medievali alle fortificazioni rinascimentali fino ai complessi industriali del Novecento. Tra le testimonianze perdute, Casale Monferrato è rappresentata dall’antica chiesa canonicale di Santa Maria di Piazza, che un tempo sorgeva nell’attuale piazza Mazzini. Edificata a partire dagli anni Quaranta del Quattrocento e completata nei decenni successivi, la chiesa si distingueva per una struttura a tre navate. Oggi, di questo edificio rimane soltanto il magnifico portale maggiore, conservato presso il Museo Civico, databile tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo e caratterizzato da un marcato stile rinascimentale.
L’evento sarà a partecipazione libera e gratuita; per maggiori informazioni è possibile contattare la Biblioteca Civica telefonicamente (0142/444246 – 0142/444297) o via mail all’indirizzo bibliote@comune.casale-monferrato.al.it.
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