Coldiretti Alessandria sulla pausa dazi e reato italian sounding: “Bene per la tutela della filiera Made in Italy”

Alessandria – La pausa dazi annunciata da Trump è una buona notizia, ma serve eliminare anche il 10%. Ora diventa fondamentale riprendere la trattativa europea per scongiurare definitivamente entrata in vigore di queste tariffe. L’introduzione del reato contro italian sounding, che vale 120 miliardi di euro, è una notizia molto positiva a tutela di tutta la filiera del vero Made in Italy.
“Stiamo affrontando un problema che è europeo e servono diplomazia e risorse europee per evitare di peggiorare una situazione già delicata. Qualsiasi risorsa sarà messa disposizione a livello nazionale per contrastare questo delicato momento dovrà essere distribuita in base alla percentuale di export per settore e quindi all’agroalimentare chiediamo venga destinato almeno il 13% circa – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. I dazi, infatti, potrebbero avere un impatto di oltre 3 miliardi di euro tra mancate vendite, stoccaggi, deprezzamenti e perdita di quote di mercato”.
Nel solo 2024 l’agroalimentare italiano ha registrato un valore record di esportazioni verso gli Stati Uniti pari a 7,8 miliardi di euro. Il dazio se applicato su questi livelli, rischierebbe di tradursi in una perdita diretta di oltre 1,6 miliardi per gli importatori americani, che inevitabilmente scaricheranno i costi su produttori italiani e consumatori americani.
“E’ necessario sostenere le aziende potenziando i fondi per l’internazionalizzazione e la valorizzazione dei prodotti autentici contro l’italian sounding e sostenendo accordi commerciali internazionali con reciprocità, per contrastare la concorrenza sleale e altre possibili soluzioni concrete. È il momento dell’unità del coraggio e della visione – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Non possiamo permettere che anni di lavoro sui mercati internazionali vadano perduti per una guerra commerciale che penalizza tutti”.
Un esempio arriva anche dall’edizione 2025 di Vinitaly che ha registrato la presenza di un importante numero di produttori vitivinicoli Coldiretti della provincia, sempre più promotori della biodiversità, grazie anche alla riscoperta di antiche varietà di vite che rafforzano il legame con il territorio attraverso i mercati contadini e i canali di vendita diretta. Una tendenza alimentata dalla crescente consapevolezza del ruolo centrale dell’agricoltura nella sicurezza alimentare e nella valorizzazione delle tradizioni locali. Tutto questo accompagnato da un altro dato distintivo: l’attenzione alla sostenibilità ambientale, unita a una maggiore specializzazione nelle tecniche di marketing e alla capacità di utilizzare i social media per promuovere i propri prodotti.
In tale ottica il dialogo strategico sull’agricoltura rappresenta una grande opportunità per rafforzare la cooperazione reciproca tra istituzioni europee e mondo agricolo. Siamo orgogliosi di contribuire a questo processo, consapevoli dell’importanza di temi cruciali come la sicurezza e la sovranità alimentare, oggi più che mai al centro dell’agenda politica: per questo, nella riforma della Pac, Coldiretti chiede strumenti specifici e accessibili per i giovani e per chi vive nelle aree di montagna e collina, per sostenere il ruolo essenziale di presidio dell’ambiente e del paesaggio.
“E’ importante – ha concluso il presidente Mauro Bianco – che il nuovo piano europeo sul vino abbia incluso anche l’enoturismo come motore del turismo e dello sviluppo delle aree interne e rurali, luoghi che, grazie alla consapevolezza e al lavoro degli agricoltori, non sono più solo spazi produttivi, ma diventano territori di accoglienza, di formazione, di esperienza, capaci di trasmettere i valori profondi della nostra identità”.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner